Allegri sotto processo, non è adatto al Milan: "Ha sbagliato tutto" - Futsalnews24.com (screen Instagram)
Sei partite, 12 punti e terzo posto in classifica, secondo se si considera che Roma e Napoli sono appaiate al primo. Ma è ancora presto per capire se il Milan senza Champions può davvero tornare in Champions. Finora la cura Allegri ha dato i suoi frutti sul piano tattico e mentale, nonostante il clamoroso esordio negativo casalingo contro la Cremonese. I rossoneri sembrano aver già trovato il ritmo per arrivare tra le prime quattro a fine stagione. A San Siro è già caduto il Napoli, grande favorito del torneo. E nei prossimi mesi il Milan potrebbe anche beneficiare del turno infrasettimanale libero per mantenere le ambizioni di partenza: energie fresche, meno infortuni e concentrazione totale sul campionato. Eppure i bookmaker non sono d’accordo.
Nonostante gli innesti e l’arrivo di Allegri, il Milan sembra avere qualcosa in meno rispetto a Juventus e Roma, principali contendenti per il quarto posto. Tuttavia, per tutti coloro che vogliono credere fino in fondo alla qualificazione dei rossoneri, è possibile sfruttare una delle tante promozioni messe a disposizione dagli operatori di gioco come i bonus scommesse ottenibili senza depositare, che permettono di puntare su quest’eventualità senza il bisogno di dover ricaricare il proprio conto gioco.
Ma indipendentemente dal parere dei bookie, ecco cosa è successo l’ultima volta che il Milan è rimasto fuori dalle Coppe. Stagione 2015-16: i rossoneri si piazzano al settimo posto. È l’ultimo campionato dell’era Berlusconi. L’anno dell’esordio di Donnarumma, dei gol di Bacca e di alcune meteore, tra cui da Rodrigo Ely, Luiz Adriano, Cerci e Bertolacci. Al termine della stagione successiva il Milan non centra la Champions: si piazza al sesto posto con 63 punti, uno in più dell’Inter. In panchina siede Vincenzo Montella. Quest’anno, invece, c’è Max Allegri, che alla quinta di campionato ha collezionato la sua quarta miglior partenza in carriera in Serie A. E il suo collettivo sembra avere già un marcia in più.
Il Milan di Allegri è ripartito da quelle che sono le qualità dei suoi uomini migliori: Rabiot, Fofana, Loftus-Cheek, Pulisic, Leão. Giocatori con grande fisicità e difficili da contrastare che amano giocare in campo aperto per sfruttare appieno le proprie caratteristiche, anche e soprattutto sul piano atletico. La sfida di Allegri sarà quella di creare le condizioni ideali affinché gli uomini migliori del suo collettivo sappiano esprimersi in una dimensione di gioco ampia in lunghezza e in larghezza.
Resta il mantra della difesa bassa, che non è esattamente il punto di forza dei vari Saelemaekers, Tomori, Pavlovic ed Estupiñán, nonostante le squadre di Max alla lunga diventano brave a compattarsi con un baricentro più arretrato del solito. Allegri punterà su una costruzione funzionale ad attirare la pressione degli avversari per aprirsi il campo, cosa più complicata con squadre chiuse per le quali sarà necessario l’apporto di giocatori come Nkunku oppure Ricci e Jashari che possono dare soluzioni nuove al tecnico. In questo contesto il Milan può contare su Luka Modric in mezzo al campo, imprevedibile metronomo con il guizzo negli ultimi 15 metri e il gol facile. Monumentale nella gestione dei momenti nevralgici al di là della sua ormai chiacchieratissima età.
Di certo le squadre di Allegri cambiano volto nel corso della stagione. È probabile che il tecnico livornese usi la prima fase di campionato per sperimentare, per poi raggiungere una forma definitiva con l’arrivo del nuovo anno. Peraltro, in questa primissima porzione di Serie A il Milan non ha ancora testato il potenziale di una delle pedine fondamentali del gioco offensivo: Rafa Leão, lontano dal rettangolo verde per le noie al polpaccio: un giocatore che può cambiare volto alle partite ed essere devastante soprattutto in campo aperto.
Piccola parentesi futura. Ecco gli impegni del Milan nel mese di ottobre: dopo la Juventus affrontata allo Stadium domenica 5 (0-0) sarà la volta di: Fiorentina (domenica 19 al San Siro), Pisa (venerdì 24, di nuovo in casa), Atalanta (martedì 28 a Bergamo). Calendario difficile ma non impossibile, considerando le incertezze della Viola e il basso potenziale del Pisa. Decisamente complesse la gara esterna contro la squadra allenata da Juric.
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