Editoriale

Allenatori di futsal: meglio ex giocatori o appassionati studiosi?

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Rispetto al calcio a undici, molti allenatori di futsal non sono stati giocatori e la domanda sorge spontanea: meglio aver praticato o aver studiato?

Il dubbio rimane, ma può essere anche una semplice coincidenza ad una domanda che certamente qualcuno ha già pensato: come mai gli allenatori di futsal spesso non sono ex giocatori? La premessa dovuta è che nessuno si deve sentire chiamato in causa, e soprattutto, non si fa riferimento ad una categoria in particolare. Ma la domanda nasce spontanea, guardando per esempio al mondo del calcio. Vero, sarebbe ora di finirla di fare un confronto tra le due discipline ma questa domanda esula da ogni tipo di contesto. Le risposte possono essere molteplici, spesso però capita che i presidenti e gli addetti ai lavori non pensino ad un profilo che abbia anche praticato, oltreché studiato, la disciplina. Da vincente o meno, questo non è importante. Chiaro, non è detto che un bravo giocatore sia poi anche un bravo allenatore. Nel calcio (scusate se insisto), vedi per esempio i fratelli Inzaghi. Filippo non sta raccogliendo le medesime soddisfazioni che il campo gli ha donato, invece per Simone si può affrontare un discorso opposto. Poi naturalmente esistono le eccezioni, perché esiste anche nel futsal italiano la figura che smentisce il tutto. La classica eccezione che conferma la regola. L’Arrigo Sacchi di turno. Certo è che gli schemi e le situazioni di gioco nel mondo del calcio a cinque sono fondamentali, ma poi a scendere sul parquet sono comunque i giocatori e non la lavagnetta. Forse un bravo allenatore è però colui che si adatta ai propri giocatori e non viceversa. Va bene lo studio e i vari corsi da allenatore, ma pratica, buon senso e “sensibilità” restano imprescindibili.

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