Ramon e Claudio Giovannone: la festa nello spogliatoio orange dopo la conquista dello scudetto (Foto: Facebook Orange Futsal)
Sono passati già quattro anni. Sembra ieri, o forse no. Punti di vista, ma la certezza è che il 7 giugno 2016 per il popolo orange non è una data qualsiasi. Ramon trasforma su rigore i sogni di una città in realtà: è scudetto. Il Piemonte ritorna sul trono del calcio a cinque nazionale. L’ultima volta era stato il 1999 con il Torino. Prima la Bnl Roma adesso il Real Rieti. Asti è in festa. Il tricolore invade la curva degli ultrà. Emozioni tante, come gli sforzi profusi dal patron Claudio Giovannone. Senza di lui tutto questo sarebbe rimasto un sogno nel cassetto. Giovannone è riuscito a trovare la chiave e ad aprirlo. Asti così si scopre protagonista sui mass media. Ramon realizza uno dei suoi sogni più belli della carriera. Il beniamino del Pala Sanquirico può alzare il trofeo davanti al suo pubblico. Non a caso era stato uno dei primi innesti su cui Giovannone aveva puntato per arrivare il più in alto possibile. Si dice che per ambire al massimo si deve puntare la luna e mal che vada si potranno raggiungere le stelle: l’Asti di Giovannone era riuscito a sbarcare il lunario. Adesso si chiama Orange Futsal ma poco importa, perché dopo quel 7 giugno 2016 è cambiato tanto ma la sostanza non è mutata. Il progetto tecnico si è concentrato sul settore giovanile tanto da ripartire dalla serie D e arrivare in un battito di ciglio fino alla serie B. Il futuro è ancora da scrivere e magari anche da riscrivere.
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