Sergio Benatti al timone del Hjørring (Foto: Hjørring Futsal Klub)
Sergio Benatti, forse per i neofiti della disciplina non dice molto, mentre per i decani ha un effetto opposto. Da giocatore, per esempio, ha avuto l’onore di alzare al cielo la Coppa del Mondo con la Nazionale brasiliana nel 1989. Da allenatore invece ha girato un po’ vecchio contiente. Russia, Francia, Olanda e Georgia mentre in Italia si è seduto su sulla panchina della Marca Trevigiana nella stagione 2007-2008. Da questa stagione è volato in Danimarca per sposare il progetto del Hjørring: “La Danimarca è un paese meraviglioso. Qui è tutto molto organizzato e c’è grande senso civico. Ho trovato una cultura ancora un po’ conservatrice. Un futsal più frenetico. Senza molto stress, e con la possibilità di lavorare con più calma. Sono super felice di lavorare in questo club con un presidente che ci supporta costantemente”.
Una disciplina che grandi margini di sviluppo: “È molto difficile definire lo stato di salute della disciplina ma in relazione ai miei giocatori e ai nostri avversari, ho osservato una buona tecnica e una straordinaria intelligenza cognitiva. Rispetto ad altri paesi, la Danimarca deve evolversi tatticamente in quanto in questa disciplina i dettagli fanno la differenza. Si dovrebbe lavorare di più con le scuole calcio a 5 e avere più giorni per allenarsi, affinché si possa sviluppare tecnica e tattica”.
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