(Foto: Facebook Città di Asti C5)
In questo caldo torrido astigiano, una doccia fredda può avere molti benefici, ma anche delle controindicazioni. In casa Città di Asti non è stata una bella sensazione leggere la lettera della Co.Vi.so.D che esprimeva parere negativo in merito alla richiesta di ripescaggio in serie A. Un’occasione clamorosamente mancata, visto che la società astigiana tra le società richiedenti era seconda soltanto alla Lazio. I numeri erano tutti dalla parte dei biancorossi, visto che i posti da riempire per la prossima serie A erano due a causa degli addii di Napoli (ufficiale) e quello quasi ufficiale del Maritime. Mancava soltanto il definitivo benestare, visto che la richiesta di ripescaggio era arrivata su input dei palazzi romani: una telefonata che aveva dato l’ufficiosità alla prima volta in serie A. Gli ingredienti dunque c’erano tutti affinché ci fosse il salto di categoria. Queste le premesse della nostra anticipazione che ha fatto rumore tra i tifosi del Città di Asti e quelli piemontesi. Però qualcosa è andato storto visto che la Commissione di Vigilanza sulle società di Calcio Dilettantisiche (la Co.Vi.so.D) ha dato semaforo rosso dopo aver esaminato la documentazione presentata. Voci dagli uffici romani sostengono un errore nella compilazione, un passaggio banale ma fondamentale affinché tutto si potesse concretizzare. Le conseguenze di questo stop sono il semaforo verde della Co.Vi.so.D sulla documentazione presentata dalla Cybertel Aniene C5, mentre è imminente lo stesso esito per la Lazio.
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