Falcao ha chiuso la sua interminabile carriera nel futsal (foto www.folhadelondrina.com.br)
L’ultimo capitolo è stato scritto. Un capitolo che non ha visto inserire nella sua bacheca l’ennesimo titolo. Non ha vinto, ma nemmeno perso e con una pesante eredità che difficilmente qualcuno sarà capace di rilevare. Dopo oltre due decenni dedicati al futsal, Falcao ha detto stop all’attività agonistica, dopo che poche settimane fa aveva già compiuto il passo d’addio alla Selecao. Lo ha fatto nella finale del campionato Paulista, che ha regalato al Corinthians il titolo per la dodicesima volta nella sua storia. Al Sorocaba di Falcao non è bastata la vittoria nei tempi regolamentari per 5-3. Fatali sono stati i tempi supplementari (0-0) in cui Obina, estremo difensore del Corinthians, ha annullato tutti gli attacchi di Falcao e compagni. Il Pala Wlamir Marques di San Paolo era stracolmo, anche per rendergli omaggio ma l’epilogo amaro ha tolto la possibilità dell’ultimo saluto del numero dodici al suo pubblico: la festa finale del Corinthians con relativa invasione di campo, ha cancellato l’epilogo perfetto di una carriera a dir poco esaltante, costringendolo ad uscire dal parquet scortato dalla sicurezza. Il Sorocaba era costretto a vincere sia nei tempi regolamentari che nei supplementari, dopo che nella prima sfida il Corinthians si era imposto per 7-1. E’ mancata la vittoria nei supplementari, rendendo inutile così il successo per 5-3 con i sigilli di Leandro (doppietta), Falcao, Rodrigo ed Eder Lima. L’ultimo suo sigillo è stato da inserire nel manuale del futsal, con un piatto di destro che si infila sotto la traversa: tutto fin troppo semplice, per uno come lui.
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