(Credit: Uefa.com)
E’ inutile negarlo. Oggi pomeriggio contro il Kazakistan non partiamo con i favori del pronostico. Lo dicono i numeri, lo dice la tradizione. Eppure nello sport non vince sempre il più forte ma il più bravo. Spesso entrambe coincidono ma a volte no. Questa discriminante può essere il punto di forza della Nazionale italiana che in fondo non ha nulla da perdere contro una squadra che ha il dovere di confermare i pronostici della vigilia. Certo è che se dovessimo fare copia e incolla delle prestazioni contro Finlandia e Slovenia sarà difficile pensare a un risultato positivo. Potrebbe bastare anche il pareggio ma a quel punto si andrebbe a guardare con attenzione l’altra sfida che si gioca in contemporanea tra Slovenia e Finlandia. Discorsi un po’ troppo sofisticati perché alla fine l’Italia deve essere padrona del proprio destino.
Il gruppo di Bellarte, dopo un anno di gestione, è ancora con il cartello “work in progress” ben esposto e per tale motivo diventa basilare come alla forza del gruppo si possa affiancare quella dei singoli. Merlim su tutti dovrà celare i nostri punti deboli accendendo quella scintilla che possa fungere da scossa per il gruppo. Musumeci dovrà confermarsi come ha fatto in queste prime uscite e Nicolodi usare quella spavalderia che gli ha permesso di andare a segno in entrambe le gare. Certo è che il futsal rimane sempre uno sport di squadra e forse per questo è anche imprevedibile.
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