Editoriale

Futsalfuture S1 E28: FN24 incontra Marfil Errico

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Nuovo appuntamento con la rubrica che ci porta a conoscere e scoprire i maggiori talenti del mondo del calcio a 5

Stagione 1 Episodio 28

  • MARFIL ERRICO
  • 14/11/2002
  • Bitonto Femminile

Gli inizi: “Ho iniziato a dare i primi calci al pallone nella società maschile del mio paese natale, Mola di Bari, per poi approdare per la prima volta in una società polignanese di calcio a5, Neapolis. Il mio impegno, i miei sacrifici e miglioramenti sono stati ripagati con selezioni, raduni e convocazioni, prima con la rappresentativa pugliese, e successivamente con la Nazionale italiana under 17 e 19; cantare l’inno e giocare con la maglia della propria nazione regale emozioni difficili da spiegare ma tutte da vivere. Con quest’ultima ho esordito nel torneo nazionale sperimentale di Campobasso, segnando il primo goal del Torneo e successivamente ho partecipato alle selezioni per i giochi olimpionici di Buenos Aires, in Portogallo .Nella stessa stagione ho esordito nel Campionato nazionale di Serie A2 all’etá di 15 anni , dove per due anni ero in forza a Conversano, capitanata dal mister Giancarlo Berardi. Successivamente sono passata a Fasano, squadra guidata dal mister Michele Pannarale che militava nel campionato di serie A2, vincendo quest’ultimo. Nella stagione 2020/2021, ho scelto come squadra il Bitonto poiché fin da subito ha dimostrato di essere in linea con le caratteristiche che più mi appartengono serietà, ambizione e determinazione. Avevamo obiettivi ben precisi e giusti mezzi per raggiungerli. Questi obiettivi sono stati centrati alla perfezione ,con vittoria del campionato, quindi promozione nella massima serie, in serie A e successiva vittoria della coppa Italia nazionale. Successivamente ho deciso di stravolgere completamente il mio percorso calcistico. Ho partecipato ad un provino per entrare a far parte di una squadra di calcio a 11 , dopo 6 anni di calcio a 5. L’esito del provino è stato positivo e
la squadra per cui ho giocato è stata la Pink bari , che militava in un campionato di serie B nazionale. Volevo e ho voluto sfruttare le mie capacità e qualità acquisite durante la mia permanenza nel calcio a 5, quindi velocità mentale nel pensare, tecnica, tattica e rapidità , in campi più grandi , e quindi nel calcio a 11. Nonostante alcune difficoltà, ad ora penso che la scelta che avevo maturata sia stata corretta e fatta nel momento più giusto della mia vita, poiché odio lasciare qualcosa in sospeso. Sono una ragazza determinata e ambiziosa, che preferisce provare piuttosto che rinunciare e dunque non avere rimpianti. Quest’esperienza, d’altronde, mi è servita davvero tanto perché mi ha portata a maturare la consapevolezza, che ciò che mi faceva battere davvero il cuore era all’interno di un palazzetto. Dimostrazione di questo, è stata quella di assistere ad una delle partite del Bitonto, occasione in cui, dire di aver avuto i brividi e il cuore in gola, risulta riduttivo. Inutile dire che da quell’istante è rinata in me quella voglia, quell’emozione, quella passione che non si accendeva da un bel pò. Ecco perché, proprio a dicembre ho capito che lo sport della mia vita , che riesce a mettere in luce
tutte le mie qualità fisiche, tecniche e caratteriali ma soprattutto mi fa essere me stessa, è proprio il Futsal”.

L’idolo: “Fin dall’inizio del mio percorso con il Futsal e sin da piccolina ho dovuto interfacciarmi sempre con ragazze italiane e straniere con tantissima esperienza alle spalle: titoli, campionati, coppe e palloni d’oro. Questa situazione non mi ha mai spaventata , anzi rappresentava uno stimolo per migliorare sempre di più: erano il modello di riferimento per il mio percorso formativo . Non nascondo che in ogni squadra in cui ho giocato cercavo di rubare e imparare il più possibile dalle giocatrici che più mi impressionavano e che avevano caratteristiche simili alle mie, dal punto di vista calcistico. Sono tante le giocatrici che mi hanno stupito e non smettono di stupirmi, perché nel Futsal è così , nulla è scontato , riesce ad emozionarti e a stupirti sempre , anche negli ultimi 7 decimi di una partita”.

The future: “Ritengo che io sia artefice del mio futuro , questo è vero , ma non lo riesco a prevedere, soprattutto per quanto riguarda titoli in bacheca o altro. Certo voglio calpestare i campi di un palazzetto per tanto tempo, visto anche la mia giovane età, perché d’altronde è uno sport Che mi ripaga tanto, nonostante tanti sacrifici , lavoro e rinunce e soprattutto mi rende felice, fiera e soddisfatta ogni giorno della persona e della calcettista che vorrei diventare. Vorrei fare il tutto divertendomi e godendomi il tutto, poiché ritengo che il sacrificio, divertimento, passione con cui si affronta il tutto, rappresentino la marcia in più, gli ingredienti segreti per poter concretizzare e raggiungere grandi successi.
Ho tanta voglia di mettermi in gioco, di migliorare imparare e purtroppo non temo nulla”.

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