Il (secondo) capolavoro è servito. Come non fosse stato abbastanza quello con la Meta Catania. Salvo Samperi l’ha rifatto. H preso per mano e trascinato – o per meglio dire, letteralmente accompagnato – la Feldi Eboli alla sua prima, storica, finale scudetto. Giù il cappello e applausi scroscianti per il fenomenale allenatore siciliano. A memoria si possono contare sulle dita di una mano quegli allenatori capaci di subentrare a stagione in corso, rilevare una squadra invischiata a centro-fondo alla classifica e accompagnarla, appunto, sino all’ultimo atto del campionato. Ma non solo nel futsal, in ogni sport.
La prima volta non si scorda mai, la seconda?
“Le sensazioni al risveglio sono state incredibilmente belle e positive. Sappiamo di aver fatto un percorso importante insieme. La verità è che ci stiamo divertendo tanto. La squadra sta squadra bene, dà tantissima fiducia“.
Sin qui un miracolo, ma perché non crederci?
“Ci presentiamo a questa finale col Pesaro credendo tanto nei nostri mezzi. Tanta è anche la voglia di giocarcela dal primo all’ultimo minuto, con grande personalità“.
Ci sarebbe di mezzo addirittura una bestemmia, per la squalifica assurda. Ecco cosa è successo. …
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