Editoriale

Il futsal ha riscoperto il male incurabile

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Dopo le rinunce alla competizioni di Florida e Porto San Giorgio ritorna in primo piano il tallone d’Achille del movimento

E’ stata una Immacolata indimenticabile. Per molti ma non per tutti. Sotto l’albero di Natale il futsal trova a sorpresa “due pacchi”. Non regali ma due di quelli che uno non vorrebbe mai ricevere: Florida e Porto San Giorgio hanno alzato bandiera bianca rinunciando alle competizioni. Il popolo del futsal medita. Stati d’animo che convergono tutti in un’unica direzione ma in fondo si tratta di un film già visto. Ecco la prima pagina poco felice da quando il presidente Luca Bergamini è stato eletto. I predecessori non sono stati immuni da questo scenario.

E’ oggettivo che il problema esiste, forse è soggettivo come poterlo emarginare o ancora meglio estinguere. Questo è il cancro del futsal. Un male silenzioso che però colpisce con perfetta cadenza stagionale. Cambiano i presidenti, gli interpreti, i programmi, ma forse prima di iniziare la politica del “fare” bisognerebbe iniziare quella del “curare”. In questo contesto passa in secondo piano convergere gli sforzi per vedere il futsal riconosciuto come disciplina olimpica, passa in secondo piano il salotto della Sky Emilia Romagna Arena. Così il movimento perde di credibilità. Non pronto ancora a compiere quei passi in avanti che Bergamini sta mettendo in pratica. Bisognerebbe più guardare al presente e al passato che al futuro, in maniera tale da non dover sentire ad ogni stagione il ritornello “quando c’è fallimento, non c’è mai pentimento…”. Il futsal merita rispetto.

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