Serie A

La dura legge del Lollo Caffè Napoli

Continua la marcia del Lollo Caffè Napoli targato Polido, a segno seppur a fatica sul parquet di un combattivo Milano

Il Lollo Caffè Napoli batte il cinque, come il numero di vittorie consecutive, ma Milano esce a testa alta. A Sedriano arriva la capolista e i padroni di casa sono chiamati all’impresa. Daniele Sau voleva una prestazione quasi perfetta per riuscire a muovere la classifica, ma i suoi ragazzi non hanno un incipit di gara favorevole. I campani sembrano colpire da un momento all’altro, ma è Urio ad andare concretamente ad un passo dal vantaggio: Espindola si salva con il montante. I ragazzi di Polido aumentano i giri del motore e, dopo un errore di Ziberi che si fa ipnotizzare da Espindola, è un monologo dei partenopei. Prima Tondi si supera su una conclusione di Patias e poi è la traversa colpita da André Ferreira a non intaccare il punteggio. Milano cala leggermente di intensità e gli ospiti trovano il vantaggio con Lolo Suazo abile a sfruttare un calcio d’angolo. Continua il duello a distanza tra Tondi e Patias con il primo che continua a negare, momentaneamente, la gioia personale al pivot azzurro.
A campi invertiti, i ragazzi di Sau partono con un piglio esatta antitesi dell’inizio della prima frazione: capitan Esposito punisce di sinistro un Napoli troppo permissivo. Gli ospiti hanno però la bravura di non far cavalcare l’onda dell’entusiasmo a Urio e compagni, perché subito dopo, Patias non sbaglia su un’iniziativa di Ghiotti: 1-2. Milano alza i ritmi, ma spesso fallisce lo scarico decisivo in fase di ripartenza. Il Lollo Caffè Napoli non è da meno con l’errore clamoroso di Jelovcic a porta vuota. Non fallisce invece Patias, che su perfetto schema da corner, firma la doppietta personale. I lombardi però hanno il grande merito di rimanere mentalmente ancora in partita e di ingigantire le amnesie dei partenopei: Horvath si mette in proprio e riapre la gara. Sau, ci crede, e si gioca la carta del portiere di movimento, ma il Napoli non si scompone più di tanto, anche perché Espindola respinge con sicurezza l’ultimo pericolo firmato da Leandrinho.
Walter Citro

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