Rodrigo De Lima si appresta ad esordire con la L84 in A2
Si possono racchiudere sette anni di percorso in quaranta minuti di gioco effettivi? Stagioni che passano davanti agli occhi, momenti irripetibili e campionati vinti che squarciano la mente. Poi il fischio d’inizio e una nuova pagina che si scrive. Il libro è quello della L84, sabato in campo per la prima volta nella storia in Serie A2. L’emozione, per una squadra che ha costruito le sue radici nelle categorie piemontesi prima di spiccare il volo e arrivare alla seconda massima serie nazionale, è raccontata dalle parole del tecnico-giocatore Rodrigo De Lima, atteso da una nuova stimolante sfida.
Rodrigo, la Serie A2 l’hai già vissuta con Aosta. Cosa cambia stavolta?
«Sono due anni che non gioco questa categoria. Io la amo, anche se ho passato sia momenti belli che molto duri, sempre con Aosta. E’ ovvio che essere allenatore-giocatore comporti delle responsabilità diverse. Non è facile gestire le emozioni, ma la parola chiave è limiti. Non dobbiamo porcene».
Che cosa hai detto ai ragazzi che per la prima volta si affacciano a teatri così prestigiosi?
«Una cosa molto semplice. Credo in loro. Questa squadra ha sempre superato le aspettative. Lo scorso anno nessuno pensava potessimo vincere la Serie B e lo abbiamo fatto con gran merito. Ci saranno partite difficili, contro giocatori di categoria e a ritmi forsennati. Ma se ci crediamo possiamo far bene».
Siete emozionati?
«Lo siamo sempre il venerdì precedente alla partita, oggi poi…».
Avete deciso di non stravolgere la rosa, ma mantenere l’ossatura.
«Sì, due giocatori in uscita, tra cui Perino che era stato grande protagonista, e due in entrata. Murilo Rodrigues questa categoria la conosce molto bene, e può dar tanto per la crescita della squadra. Felippe Tambani potrà ritagliarsi spazio in futuro. Al momento però non può ancora giocare per motivi burocratici. In Coppa Italia, con il Cdm Genova, ha giocato la stessa identica squadra dell’anno scorso».
Che partita ti aspetti col Bubi Merano?
«Una gara tosta. Loro sono sicuramente più esperti e disputano la categoria per il terzo anno consecutivo. Hanno la base dello scorso anno e sanno vivere questo tipo di partite. Però noi abbiamo anche un fattore in più…».
Parli del tifo…
«Mi aspetto la carica dei miei ragazzi e un palazzetto stracolmo. Vedo sempre genitori e bambini che è come se scendessero in campo con noi. Che hanno la voglia di indossare la nostra maglia. A noi non resta che dare l’esempio. Per forza…».
Domanda ostica. Obiettivo stagionale?
«In realtà l’ho già detto ed è quello di non avere limiti. Dobbiamo ottenere la salvezza il prima possibile. Poi si vedrà. Non si sa mai cosa può succedere, gli ultimi campionati lo dimostrano».
Una favorita?
«Petrarca Padova. Non lo dico io, ma gli investimenti. Ma la Serie A2 è un campionato sempre molto ostico e combattuto. Difficile fare pronostici…».
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