Luizinho in posa con i bambini della L84 Futsal School (foto Facebook L84)
Ha appena iniziato a calcare il parquet ma ha già stregato chi lo ha visto all’opera: Luiz Eduardo è il volto nuovo della capolista L84, frutto della missione estiva nella terra promessa del futsal mondiale. Classe 1999, il brasiliano ha avuto pochi giorni fa il placet per poter essere finalmente protagonista anche in campo. Non si è lasciato sfuggire l’occasione ed ha firmato una doppietta con la Juniores nella sfida pareggiata contro l’Orange Futsal: «Finalmente posso giocare – afferma Luiz – non è semplice allenarsi sapendo che non potrai disputare gare ufficiali perché manca ancora il transfert. Adesso però posso finalmente dare una mano alla squadra». E’ lui l’ultimo colpo del presidente Lorenzo Bonaria, abile a chiudere la trattativa nella sessione estiva del mercato: «Mi sono iscritto tramite Facebook ad un provino e alla fine mi ritrovo ad indossare questa maglia».
Una scelta importante che gli ha cambiato la vita: «Andare via di casa a questa età non è mai semplice, ma è stato Heverton Pato Reinaldi a garantirmi della serietà e competenza del presidente Lorenzo Bonaria. Con lui c’è un bellissimo rapporto, è sempre al mio fianco e mi supporta in ogni piccola difficoltà, come se fosse un padre». Quello vero invece è a Santa Catarina, insieme alla sua famiglia: «Mi mancano certamente i miei genitori, anche perché mi sono stati sempre vicini da quando ho iniziato a giocare al futsal. Mi hanno accompagnato ovunque anche quando dovevo sostenere delle trasferte di oltre cinque ore». Una famiglia con il pallino del calcio a cinque visto che anche la sorella Yasmin Cristina sembrerebbe avere un occhio di riguardo per questa disciplina. Ex Blumenau e Criciùma, Luiz è ormai diventato per tutti Luizinho: «In questa società non mi manca proprio nulla, e grazie a Turello e De Lima mi sembra comunque di non essere così lontano da casa». Ambidestro, universale, sempre efficace quando punta l’avversario, Luizinho ha saputo constatare già le caratteristiche del futsal italiano: «Sto imparando molto soprattutto sotto l’aspetto tattico, mentre in Brasile si punta di più alla tecnica e all’individualità». Un giocatore che tutti gli addetti ai lavori, andranno a scoprire, arrivato in Italia grazie anche: «Sicuramente alla mia famiglia, ma anche ad Andrè Deitos e Robinho Boni: senza di loro non sarei mai potuto scendere sul parquet».
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