Serie A

Manfredonia, 23 anni dopo il sogno è realtA’ ma non chiamatela matricola

A poche ore dall’esordio storico in serie A contro il Real San Giuseppe analizziamo la Vitulano Drugstore Manfredonia

“Non c’è notte tanto lunga da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo”. Quel giorno, a Manfredonia, cittadina di 55mila abitanti a nord della Puglia, è finalmente arrivato, la Vitulano Drugstore è sbarcata nella serie A di calcio a 5. Dopo un ventennio passato tra i campi di C e B, nel 2018 finalmente la luce in fondo al tunnel, col primo campionato di A2. Tre anni dopo Manfredonia è nell’élite del futsal italiano. Timoniere di questa doppia promozione, il tecnico perugino Massimiliano Monsignori, anch’egli all’esordio nella massima serie. Ma non chiamatela “matricola”.

Questo Manfredonia ha tutte le intenzioni di non essere una meteora e lo ha dimostrato già in estate, portando alle falde del Gargano calcettisti dalla comprovata esperienza in materia. A difesa dei tre legni ci sarà ancora capitan Mirko Lupinella, supportato dal giovane Soloperto e dalla new entry Bartilotti. Il muro alzato davanti a loro è un mix di solidità ed agonismo, con l’argentino Crocco che questa stagione sarà affiancato dall’esperto Ricardo Caputo, già vincitore di 4 scudetti, 4 coppe Italia, 4 supercoppe e 1 Uefa Futsal Cup. Pronto a farli rifiatare, il giovane Mattia Raguso, autentico jolly nelle mani di Monsignori per la sua duttilità tattica.

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Nella casella “laterali”, al riconfermato Boutabouzi, si sono aggiunti il mancino Rodrigo Canabarro, il talentuoso Marco Boaventura e l’italianissimo Nicola Cutrignelli, all’esordio in A. Una casella che probabilmente avrà bisogno di essere riempita nel mercato dicembrino, soprattutto per dare al tecnico umbro un’altra soluzione sull’out di destra. Completamente rinnovato il reparto offensivo, con un trio a caccia di rivalsa, il brasiliano Well, l’argentino Persec e il molisano Caruso, un tris che assicura centimetri, peso e una discreta quantità di reti. La Vitulano Drugstore è appena sbarcata in serie A, pronta a dar battaglia su ogni campo con il coraggio e la sfrontatezza di chi non ha nulla da perdere. Ma non chiamatela “matricola”, semmai vera e propria outsider.

Walter Citro

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