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Miarelli docet: “Al portiere di alto livello non serve competizione interna”

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Il portiere della Nazionale Michele Miarelli ha raccontato il suo pensiero in diretta Facebook sulla piattaforma PMG Sport

Un profondo excursus sul ruolo del portiere con Michele Miarelli. Il numero uno dell’Italservice Pesaro e della Nazionale italiana è intervenuto in diretta Facebook sulla piattaforma PMG Sport. Una carriera di grande rilievo quella del romano classe ’84, che ha una visione piuttosto chiara sulle peculiarità del suo ruolo: “Personalmente non credo che il portiere di alto livello abbia bisogno di un “secondo” che stimoli la competitività. Se un portiere vuole arrivare e rimanere ai massimi livelli, deve trovare in se stesso la motivazione. La vittoria non deve essere sul secondo portiere, ma sull’avversario. Poi l’atteggiamento positivo è comunque sempre fondamentale. Con Stefano Mammarella, come si dice, “ho pescato il Cavaliere Nero”, ma l’amicizia e la stima tra di noi esulano dal contesto sportivo. Mammarella ha rappresentato per il futsal ciò che Buffon è stato per il calcio. Il livello che io ho raggiunto in Nazionale comunque mi soddisfa completamente. Dal 2008 in poi in Azzurro è partito un processo di rinnovamento che ci ha portato a grandi traguardi e cocenti delusioni. Ora abbiamo intrapreso un nuovo percorso, purtroppo nella corsa alla Futsal World Cup 2020 abbiamo incontrato un avversario superiore, ma non possiamo considerarlo un tracollo. Ci vorrà tempo perché il ricambio generazionale abbia i suoi effetti. Dal punto di vista dei portieri, però, in Italia è stato storicamente sempre un ruolo ben coltivato e allenato, per il futuro scommetto su Pietrangelo e Di Ponto. In generale, per quanto mi riguarda, ci deve essere un buon dialogo con il Preparatore. Io cerco di dare sempre massima disponibilità e professionalità, ma esigo un riscontro dall’altro lato perché si capiscano le mie necessità, anche in considerazione della mia età”.

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