Regionali

Olivieri e il modello Andria: “Società da imitare. Il futuro? Restare è la mia priorità”

Non mancano le sirene dal nazionale per il giovane tecnico: “Il mio desiderio, però, è quello di rimanere qui”

Uomo-mercato, ricercatissimo visti i risultati ottenuti anche se in questa stagione è mancata la ciliegina sulla torta. Si fa un gran parlare di Gigi Olivieri, accostato a diverse panchina del nazionale, anche in Serie A2. La priorità, però, è la Futsal Andria.

Questione di felling. “Con la presidenza e la dirigenza dell’Andria è nato subito un gran feeling – esordisce coach Olivieri – sin dalle prime chiacchierate, stessa cosa con i tifosi con il quali si è instaurato un gran rapporto sin dalle prime uscite stagionali. Andria è una piazza importante, con tanto seguito in casa ed in trasferta e con una dirigenza molto lungimirante. Penso sia stata un’annata importante, loro erano reduci da un’annata difficile dove avevano raggiunto la salvezza solamente nella penultima giornata. Abbiamo giocato bene, espresso un buon futsal, ma purtroppo è mancato l’acuto finale. Siamo stati in testa al campionato per due terzi di stagione ma aver perso la finale di Coppa e la finale dei play-off davanti al nostro pubblico ovviamente ha fatto tanto male“.

Segno più. “Personalmente, essendo molto ambizioso, non posso definire quella appena conclusa come una grande stagione ma obiettivamente non penso si possa definire neanche negativa. A livello personale ero titubante inizialmente circa lo scendere di categoria ma oggi rifarei la stessa scelta in primis perché dopo un’annata turbolenta e difficile come quella vissuta a Torremaggiore – dove purtroppo sia staff che giocatori hanno vissuto vicende poco piacevoli e ormai note – ho trovato una società splendida che mi ha fatto capire che per fortuna esistono ancora società serie e con valori umani importanti. Ed inoltre mi sono confrontato con un campionato regionale importante, dall’ indiscusso valore tecnico. Gestire uno spogliatoio di giocatori che lavorano e con non giocano per lavoro non è stato semplice ed è stato per me molto formativo“.

Il modello Andria. “Come dicevo prima è una società splendida. E’ stata vicina alla squadra nei momenti difficili, sempre pronta a venire incontro alle richieste di staff e giocatori. Una società che non vive di esaltazione dopo una vittoria e di depressione dopo una sconfitta, ma fatta da gente che sa essere razionale in ogni circostanza e soprattutto che ragiona nel medio lungo termine e non nel breve o brevissimo come purtroppo fanno in tante. Il futuro? Per il momento bisogna aspettare, il mio desiderio – non mi vergogno a dirlo – è quello di rimanere ad Andria aldilà della categoria che disputerà“.

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