Il sorriso di Aldo Ruggirello dopo l'intervento chirurgico (foto Facebook ASD Bra calcio a 5)
8 novembre 2019. Non una data qualsiasi per Aldo Ruggirello. La rottura del tendine d’Achille non è un infortunio facile da digerire: «Poteva succedere ma mai avrei pensato che potesse capitare a me». Classe 1982, una vita a difendere i tre legni, è considerato tra gli estremi difensori più rappresentativi della regione, capace di ritagliarsi anche uno spazio sul palcoscenico nazionale. Merito in primis del Bra capace di farlo conoscere oltre i confini regionali grazie alla promozione in serie B. In molti si accorsero della sue qualità, ma lui è rimasto molto legato alla sue origini, tralasciando proposte più allettanti. Ma le priorità sono altre così dopo tre stagioni con la Rhibo Fossano, ecco ritornare ad indossare in questa stagione la maglia del Bra in serie C1: «Ci tenevo a chiudere la carriera qui, devo molto a questa società e gli sarò sempre grato». Tutto vero fino a quel maledetto 8 novembre contro la Futsal Savigliano. L’infortunio, e poco dopo l’intervento chirurgico perfettamente riuscito. Adesso la riabilitazione è come una lunga strada da percorrere prima con le stampelle cercando di appoggiare il piede e poi con la fisioterapia. Stagione finita in poche parole, ma i guantoni rimangono ben saldi nelle mani di Ruggirello: «Il mio non è un addio a questa disciplina, ma solo un arrivederci. Tornerò la prossima stagione, per ringraziare tutti con il sorriso e non con le lacrime. Tutti coloro che mi sono stati vicini in questo periodo con messaggi che mi hanno riempito il cuore».
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