Quel gol a 17” dal suono della sirena è diventato virale. Su quel gol, scritto nel destino, è voluto tornare Emanuele Volonnino. Il 17 dello Sporting Sala Consilina, decisivo contro l’Olimpia Verona, che solo pochi giorni prima aveva perso il padre. Le sue dichiarazioni all’ufficio comunicazione della Divisione Calcio a 5.
VOLONNINO – “Perché ho voluto giocare lo stesso? Credo sia carattere. Sono sempre stato uno che ha preso la vita di petto. La società mi aveva detto che mi sarei potuto prendere una settimana, dieci giorni di stop. Ma è stato più forte di me, volevo giocare. Il mister non voleva crederci, non se l’aspettava proprio. Gli ho detto semplicemente che mio papà voleva vedermi giocare, perché quando gioco sono felice. Sono partito con la voglia di mangiarmelo il campo, anche se è stata dura perché il pensiero di papà c’era sempre. Io non credo molto alle coincidenze o al caso, me lo sentivo che potevo segnare. Sul 2-2 con il portiere di movimento ho pensato davvero al gol, mancavano ancora una trentina di secondi. Me lo sentivo, si è creata l’occasione e ho segnato. La prima cosa che ho pensato è che lui era con me, al mio fianco. Poi ho guardato mio figlio in tribuna e sono scoppiato a piangere“.
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