Shock dal mondo del calcio: "Sono finito sotto scorta" (Screen YouTube) - Futsalnews24.com
Rivelazione shock dal mondo del calcio, il protagonista rivela un episodio davvero spiacevole accaduto anni fa: “Dopo una partita fu assegnata una scorta a me e la mia famiglia”.
Il calcio dovrebbe essere passione, gioia, divertimento, ma anche delusione e tristezza. Tutte emozioni che può regalare una partita della propria squadra del cuore. Ma quei 90 minuti dovrebbero essere sempre una festa, senza sfociare in altro.
Purtroppo, però, sappiamo benissimo che tutto ciò è solo un sogno utopistico. Vediamo sempre più spesso scontri tra tifoserie, insulti e cori di livello discriminatorio, fumogeni lanciati in campo e tanto altro.
Non dovrebbe esserci spazio per chi usa lo stadio come pretesto per sfogare tutte le proprie frustrazioni, concentrando in quei 90 minuti e in quel luogo di condivisione tutta la propria rabbia.
Sono tanti i calciatori che hanno denunciato in passato minacce sui social e/o insulti pesanti alle proprie famiglie da parte di persone che definirle “tifosi” viene proprio difficile. Ma così come è difficile per i calciatori, a volte è ancora più complicato per gli arbitri.
A raccontare di tutti questi episodi spiacevoli ci ha pensato Daniele Orsato, ex arbitro e da quest’anno nuovo “Commissario dello sviluppo e del talento arbitrale” per l’Associazione Italiana Arbitri (AIA).
Daniele Orsato è stato senza dubbio uno degli arbitri italiani più famosi e bravi di sempre: con 289 partite dirette in Serie A è al secondo posto nella graduatoria degli arbitri italiani di tutti i tempi, dietro solo a Concetto Lo Bello (328).
Nel 2020 fu eletto come “Miglior arbitro del mondo” dall’IFFHS (International Federation of Football Hystory & Statistics) e nel suo curriculum spicca una direzione di gara in una finale di Champions League (PSG-Bayern Monaco del 2020), oltre alla semifinale del Mondiale del 2022 tra Argentina e Croazia.
Adesso che la sua carriera da arbitro è finita, Orsato si è concesso a una lunga e toccante intervista al “Corriere del Veneto”. Oltre a raccontare dei tipi di violenza subiti da lui e i suoi colleghi da calciatori, dirigenti e tifosi, Orsato ha messo in evidenza un episodio davvero brutto accadutogli in prima persona.
Uno dei momenti più difficili della sua carriera è stato quando, dopo una partita, fu messo sotto scorta lui e la sua famiglia per una settimana: “Un arbitro sa di dover affrontare contestazioni, fa parte del gioco, ma quella volta era diverso: non ero solo io al centro della tempesta, c’erano di mezzo mia moglie e i miei due bambini piccoli“.
Un episodio che dovrebbe far riflettere un po’ tutti. Non si può finire sotto scorta per una partita di calcio. Questo magnifico sport resterà comunque sempre un gioco. E non si può mettere a rischio la vita delle persone per un gioco.
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