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Sport italiano in lutto, è morta la Leggenda della squadra

Certe notizie colpiscono come un silenzio improvviso in un palazzetto pieno. Un vuoto che si fa rumore, tra gli spalti, tra i ricordi, tra le luci che si spengono per l’ultima volta.

A Reggio Calabria, il mondo del basket si è fermato. Non per un risultato, non per una promozione, ma per qualcosa di infinitamente più grande e doloroso: la perdita di un punto fermo, di un volto familiare, di una presenza rassicurante che ha attraversato generazioni e generazioni di sportivi. Non era solo un dirigente, né solo un ex giocatore. Era un testimone vivente della storia del basket reggino, l’uomo che apriva i cancelli del centro sportivo prima ancora che sorgesse il sole e li richiudeva con l’ultimo riflesso sulle pareti del palazzetto.

Figura discreta, instancabile, padre adottivo di centinaia di giovani cresciuti tra il parquet e la vita. Il suo nome non serve pronunciarlo subito, perché chiunque abbia messo piede almeno una volta nella casa della Viola Basket, lo conosce. E oggi lo piange. Un pezzo di cuore della pallacanestro reggina se n’è andato. E con lui, una parte della sua anima.

Reggio Calabria saluta Favano: aveva 79 anni

A spegnersi è stato Pasquale Favano, leggenda e pilastro della Cestistica Piero Viola, storico punto di riferimento del basket a Reggio Calabria. Classe 1946, ex giocatore e dirigente, Favano è stato per decenni l’anima silenziosa del club: dal settore giovanile alla prima squadra, dalle strutture logistiche al cuore pulsante del movimento neroarancio. I messaggi di cordoglio si sono moltiplicati ovunque, sui social e dai rappresentanti delle istituzioni. Il sindaco Giuseppe Falcomatà lo ha definito “un gentiluomo d’altri tempi, un esempio di umanità e rigore”, mentre la società Viola ha parlato di “una guida discreta, sempre presente, un amico di tutti”.

Reggio Calabria saluta Favano: aveva 79 anni – Futsalnews24.com (screen Youtube)

Anche la FIP Calabria, con il presidente Paolo Surace, ha espresso “profondo dolore per la perdita di una figura che ha incarnato i valori del basket e della nostra comunità”, mentre il mondo del minibasket e del basket in carrozzina si è stretto attorno alla famiglia con parole sincere di affetto e riconoscenza. Favano non era solo un collaboratore. Era un’istituzione. Il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Un uomo che ha lasciato impronte, non solo passi. Un simbolo che, pur andandosene, continuerà a vivere in ogni angolo di parquet.

Patrizio Trecca

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Patrizio Trecca

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