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Sporting Lokrians, un ritiro che rasenta la follia

Dopo le minacce dell’anno passato, la sospettosa chiusura dei palazzetti: più di qualcuno sembra non amare lo Sporting Lokrians

Non c’è pace per lo Sporting Lokrians. Neanche lontanamente. La società del presidente Zadotti versa in una condizione di palese difficoltà, quest’anno più dello scorso anno, quando erano arrivate delle minacce che rischiavano di compromettere la continuazione del campionato delle calabresi. Due palazzetti chiusi, non accessibili, entrambi in modo repentino, quasi sospettoso. E’ questa la punta dell’iceberg che ha fatto imbufalire il massimo dirigente calabrese, che dopo aver perso definitivamente la pazienza ha annunciato il definitivo ritiro della squadra dal campionato e chiesto un incontro con i vertici del CONI. Sbigottito il presidente Zadotti, che così parla in un’intervista al portale www.dirittoecalcio.it: «Non potevamo aspettarcelo. La squadra giocava bene e volevamo dire la nostra nel girone di ritorno, non è possibile fare sport in questo modo. Non abbiamo una casa e, se anche la trovassimo, non avremmo dove allenarci, il che comporterebbe di giocare le gare su un terreno diverso ed essendo di fatto sempre in trasferta. Ho dato mandato di ritirare la squadra dal campionato. A questi livelli non si può competere senza una struttura e senza un adeguato allenamento. Siamo amareggiati, è stata scritta una bruttissima pagina di sport».

Il comunicato inviato dalla dirigenza tuona in modo ancora più forte tali concetti: “Questa mattina (16 dicembre) mi telefona Nicola Ramogida, Sindaco del Comune di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, dove oggi ci alleniamo e giochiamo, e mi comunica la chiusura immediata della struttura. Si sono accorti che dal 2012, avete letto bene dal duemiladodici, mancano dei certificati dell’immobile e che pertanto bla bla bla”. “Con la chiusura dello Sporting – continua Zadotti sul suo comunicato stampa – si giunge oggi a quello che sembra un risultato prestabilito da poteri differenti che agiscono in perfetta sinergia e sintesi, con lo scopo unico di impedire lo sviluppo della Calabria, anche se, continuo a sperare si tratti soltanto di sciatteria e di coincidenze sfavorevoli”. Non si manca, quindi, di puntare il dito contro le Amministrazioni Comunali, ancora una volta croce del mondo sportivo. Dopo le minacce dello scorso anno della ‘ndrangheta, così come scritto dallo stesso presidente sul suo comunicato, per le quali non avrebbe ricevuto aiuto dalla città di Reggio Calabria, arriva un’altra batosta che può definitivamente affondare una grande realtà dello sport calabrese nel nazionale. Nei prossimi giorni vedremo se ci saranno margini per scongiurare il ritiro dello Sporting Lokrians, come anticipato dal presidente della Divisione Montemurro nelle ultime ore, mossosi in prima persona per trovare una soluzione.

Alessio Patti

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