Tennis sconvolto: "Mi ha minacciato di morte" - Futsalnews24.com (Pixabay)
Da mesi ormai, gran parte della narrazione attorno al tennis ruota attorno al caso Jannik Sinner, alla sua sospensione e al tanto discusso patteggiamento.
Ma questa volta, per una volta, il centro del dibattito non è l’altoatesino, né gli Internazionali d’Italia che si apprestano a entrare nella fase più calda. Il tennis internazionale è finito sotto i riflettori per motivi ben diversi, e ben più gravi. In Francia, durante un torneo Challenger, si è verificato un episodio che ha lasciato tutti senza parole, scatenando indignazione, reazioni immediate sui social e accese discussioni tra appassionati, addetti ai lavori e persino colleghi del circuito. Un match che sarebbe dovuto rimanere confinato alla cronaca sportiva si è trasformato in un caso potenzialmente disciplinare, con implicazioni gravi dal punto di vista etico e regolamentare.
Nel tennis, si sa, la tensione può essere palpabile, soprattutto nei tornei minori dove ogni punto vale doppio, dove la posta in gioco è la sopravvivenza sportiva. Ma c’è un limite che, quando viene superato, trasforma l’agonismo in minaccia, il confronto sportivo in pericolo reale. Ed è proprio questo che è accaduto, secondo quanto riferito da uno dei protagonisti coinvolti. Una vicenda che ha sconvolto la platea e che ora potrebbe coinvolgere direttamente anche l’ATP.
Tutto è accaduto all’Open di Aix-en-Provence, in Francia, durante il match tra Corentin Moutet e il russo Pavel Kotov. Un incontro già molto tirato sul piano sportivo, ma che ha preso una piega sconcertante dopo un presunto episodio avvenuto nel cuore della partita. Secondo quanto denunciato da Moutet, Kotov gli avrebbe rivolto minacce di morte durante uno scambio a rete. La rivelazione è arrivata dallo stesso tennista francese durante la sospensione del match per oscurità, sul punteggio di 7-5, 3-6, 5-5. In un post su X, Moutet ha scritto: “La prossima volta che verrai a rete, ti ucciderò. Un giorno qualcuno ti ucciderà”, attribuendo le parole all’avversario. Poi l’accusa all’organizzazione: “Non c’è stato nemmeno un warning. Come ti aspetti che io non reagisca se tu non fai il tuo lavoro?”
Il post è stato poi rimosso, ma l’eco delle sue parole ha invaso i social e la stampa internazionale. Dopo la ripresa della partita, Moutet ha vinto l’incontro e si è lasciato andare a un’esultanza plateale, rivolta verso l’avversario. Come prevedibile, non c’è stata alcuna stretta di mano. Kotov ha lasciato il campo in silenzio, mentre il pubblico applaudiva il beniamino di casa. Un caso che ora potrebbe arrivare sui tavoli dell’ATP, chiamata a fare chiarezza su quanto accaduto. Perché una minaccia di morte, anche nel contesto acceso di una partita, non può e non deve passare sotto silenzio.
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