
Addio Yildiz, la Juve non ne sapeva niente: c'è la conferma (Foto Instagram) - Futsalnews24.com
La rivelazione scuote gli equilibri interni della Juve: un addio di Yildiz inaspettato di cui i bianconeri non ne erano a conoscenza
Kenan Yildiz è sempre più al centro del futuro juventino. Qualche giorno fa è stato ufficializzato il rinnovo del contratto che lo legherà alla Juventus fino al giugno 2029. Un segnale chiaro da parte del club, che punta forte sul talento turco.
Arrivato alla Juventus nel 2022 dopo l’esperienza nel vivaio del Bayern Monaco, Yildiz ha saputo farsi strada con talento e determinazione. I suoi primi passi in bianconero li ha mossi nella Primavera – anche se il salto nel professionismo è arrivato tra le fila della Juventus Next Gen – , dove ha collezionato 15 gol in 37 presenze con l’Under 19, mettendo in mostra fin da subito qualità tecniche e personalità fuori dal comune.
Ora Kenan è pronto a prendersi la scena con il numero 10 sulle spalle e l’ambizione negli occhi che lo ha sempre contraddistinto. Tuttavia, un risvolto inatteso legato all’attaccante turco coglie di sorpresa il club torinese, ora costretto a fare i conti con l’addio del classe 2005.
Yildiz, un addio inaspettato per la Juve
Kenan Yildiz, oggi talento della Juventus e della nazionale turca, avrebbe potuto non calciare mai un pallone. La sua storia, almeno all’inizio, non era segnata dai campi da calcio, ma da un ring. “Faceva kickboxing, s’immagina? Il calcio non lo interessava proprio“, racconta Detlef Staude, il primo ad averlo scovato sotto casa, mentre giocava da solo al muretto.

All’epoca Kenan aveva appena 5 anni. Un’età in cui molti bambini sognano la maglia della propria squadra del cuore, ma Kenan no. Il suo sport era un altro, la kickboxing, e quando Staude, allora direttore delle giovanili dell’SV Sallern e allenatore della squadra C, lo avvicinò per proporgli un provino, la risposta del giovanissimo Yildiz fu un secco rifiuto.
“L’ho rivisto nello stesso posto, qualche settimana dopo. Ci ho riprovato, ancora una volta invano. Alla fine, è stato lui a venire da me. Dicendomi: ‘Ci ho ripensato, ora voglio provare con il pallone’“, ha rivelato Staude.
Da quel momento in poi, il calcio è diventato il suo mondo. “Kenan è diventato subito uno dei migliori della squadra. Si distingueva per la sua insolita ambizione, per la perseveranza. Ed era determinato. Poi c’erano e ci sono le doti tecniche”, continua Staude.
Una storia inaspettata, quella di un ragazzo che per poco non ha intrapreso la strada del kickboxing, ma che invece ha scelto il pallone. Oggi Kenan fa brillare gli occhi ai tifosi bianconeri, incantati dal talento e dalla personalità di una giovane promessa destinata a lasciare il segno.