Editoriale

Aquile Molfetta, la cronologia di un volo con atterraggio in serie A2

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Il film della storica promozione in serie A delle Aquile Molfetta: la programmazione del patron De Giglio ai protagonisti sul parquet

Sabato 10 Aprile, ore 17.47, arriva il triplice fischio di Bitonto-Canosa. E’ finita, il Molfetta è in serie A2. I biancorossi possono far partire la festa: pochi minuti dopo il successo per 8-2 contro la Diaz Bisceglie, arriva la notizia del ko del Canosa, secondo, che regala la matematica promozione in serie A2 al sodalizio di via Fiorino.

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Vola un’aquila nel cielo, vola sul cielo di Molfetta, tinto di biancorosso. Ad abbracciarla, lassù, in alto, c’è Vincenzo De Giglio. Questa serie A2 è anche e forse soprattutto dedicata a lui. Un percorso lungo otto anni, partito una calda sera d’agosto 2013, quando il presidente Donato De Giglio, supportato da Leonardo Mele e Gigi Metta, ma più di tutti da suo fratello Vincenzo, vuol far ripartire il movimento futsal nella città barese, dalle ceneri del vecchio Real Molfetta.

Una scalata determinata da un’attenta programmazione, rispettando un progetto lungimirante, senza spese folli, mantenendo sempre i piedi per terra, ma sempre col sogno di spiccare il volo, proprio come quell’aquila cucita sul petto.

La prima stagione è già trionfale: le Aquile alzano al cielo la Coppa Puglia. Solo l’Ostuni, in finale, non permette la promozione in serie C1. Ma il presidente De Giglio è uomo ambizioso e in estate presenta domanda di ripescaggio. L’anno successivo partecipa così al massimo campionato regionale. Ci resterà per quattro lunghi anni, ma nella stagione 2017-2018 sarà addirittura triplete, con la promozione in serie B e i successi nella Coppa Italia regionale prima, e in quella nazionale poi. Le Aquile entrano di prepotenza, con la coccarda sul petto, nel panorama nazionale. Obiettivo: l’ascesa in A2 in tre anni. Detto, fatto.

Mister Rutigliani costruisce una squadra a sua immagine e somiglianza, di carattere e temperamento, con l’esperienza di Claudio Lopopolo tra i pali, la personalità di capitan Pedone, l’agonismo di Antonio Di Benedetto, l’estro di Silvio Dell’Olio e Josè Reyno, i gol di Garcia Rubio, la magia di Christian Ortiz, la freschezza atletica dei giovanissimi Antonio Murolo e Salvatore Di Benedetto.

Un traguardo atteso otto lunghissimi anni. Ma ora “the show must go on”. Il Molfetta vuole continuare a stupire. Prossima tappa il PalaSalvelli di Porto San Giorgio, dal 30 Aprile al 2 Maggio, in palio la coppa Italia nazionale di serie B. Perché quando nasci aquila, hai un unico desiderio: volare!

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