
Confessione e attacco Sinner: tennis sotto choc - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Dopo l’intervista concessa a Sky Sport a inizio aprile, Jannik Sinner è tornato a parlare pubblicamente ai microfoni del TG1, protagonista di un faccia a faccia esclusivo con il direttore Gianmarco Chiocci.
È la seconda volta in poche settimane che il numero uno del mondo sceglie di raccontarsi, ma stavolta lo ha fatto lasciando emergere una fragilità mai così visibile. E le sue parole non hanno lasciato indifferenti. Sinner, che si prepara a rientrare agli Internazionali d’Italia dopo tre mesi di sospensione, ha raccontato le sue emozioni e i pensieri più difficili vissuti durante il periodo di stop. C’è stato un momento, mi ricordo prima di andare agli Australian Open, in cui ho pensato: ‘Vediamo l’anno prossimo come va. Magari mollo’ – ha ammesso con sorprendente trasparenza. Un passaggio che ha toccato nel profondo i suoi tifosi, anche perché legato a uno dei momenti più bui della vicenda che lo ha coinvolto.
Il disagio, secondo quanto riferito dallo stesso Jannik, era legato non solo al clamore mediatico seguito alla vicenda Clostebol, ma anche a un’atmosfera cambiata negli spogliatoi: “Alcuni giocatori mi guardavano in maniera diversa e non mi sentivo a mio agio”. Dichiarazioni forti, quelle del ragazzo di San Candido, che raccontano lo stato emotivo di un campione improvvisamente messo in discussione e che ha dovuto fare i conti con un ambiente improvvisamente ostile.
Intervista Sinner, Chiocci sulla graticola
Se da un lato le parole di Sinner hanno generato empatia e solidarietà da parte dei tifosi, dall’altro la gestione dell’intervista da parte del direttore Chiocci ha scatenato una vera e propria bufera social. A finire nel mirino sono stati in particolare alcuni passaggi ritenuti inappropriati nella forma e nella terminologia, in primis il riferimento al “doping” e al “patteggiamento”. Uno dei commenti più duri è arrivato da Paolo Bertolucci, ex capitano di Coppa Davis, che su Twitter ha scritto: “Proprio non ce la fanno. Preparano l’intervista, vanno a Montecarlo e poi confondono il patteggiato con il concordato. Questo non è un giornalista straniero, è il direttore del TG1”. Un’accusa pesante, rivolta non solo alla superficialità con cui è stata trattata la vicenda, ma anche alla scelta di parole che, in un’intervista così delicata, avrebbero dovuto essere più accurate.

Tra i tifosi, il malcontento è stato evidente. In molti hanno accusato il direttore del TG1 di aver adottato un tono giudicante e poco empatico. Un direttore che parla ancora di doping e patteggiamento mi sembra molto disinformato – ha scritto un utente. Le parole vanno usate correttamente, soprattutto se sei il direttore del Tg1 – ha commentato un altro. E c’è chi parla di un’occasione mancata per fare informazione con sensibilità. L’intervista, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di chiarimento, si è trasformata in un nuovo terreno di polemica, tra chi difende la scelta editoriale e chi, come Bertolucci, reclama maggiore rispetto per il percorso umano e professionale di Sinner, ancora oggi nel mirino nonostante la trasparenza dimostrata.