
Incontro e via libera: l'allenatore della Juve ha un nome - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Non servono terremoti per cambiare il volto della Serie A. Basta un maggio senza trofei, una Champions finita a mani vuote, e inizia l’effetto domino.
In un’estate che sa già di rivoluzione, le panchine delle big italiane sembrano diventate sedili girevoli: si sale, si scende, si cambia rotta. E chi resta fermo, rischia di essere travolto. Alla Roma hanno puntato su chi sa riformare e crescere: Gian Piero Gasperini, l’artefice del miracolo Atalanta, prende il posto di Ranieri per scrivere una nuova pagina all’Olimpico. Il Milan, invece, ha deciso di azzerare tutto e ricominciare da Massimiliano Allegri, uno che il Diavolo lo conosce a memoria. La Lazio, dopo i mesi confusi post-Sarri, ha rimesso proprio l’ex Chelsea al centro del villaggio biancoceleste.
A Milano, sponda nerazzurra, il disastro di Monaco di Baviera ha minato le certezze su Simone Inzaghi, ora sedotto da milioni arabi e spinto verso l’uscita. Se ne parlerà dopo il Mondiale per Club (se non prima), ma le crepe sono profonde. In mezzo a questo scenario spaccato, c’è la Juventus. O meglio, c’è ciò che ne resta dopo il fallimento Thiago Motta, la “fuga” di Conte e il tramonto di Giuntoli. Alla Continassa si cerca di riordinare i cocci. E ora, per farlo, si riparte da un volto che nessuno dava ancora per certo.
Comolli riparte da Tudor: conferma sempre più vicina
Alla Continassa, il croato Igor Tudor è tornato in cabina di comando. Il tecnico ha diretto la ripresa degli allenamenti in vista del Mondiale per Club, ma questa volta gli occhi puntati su di lui non erano solo quelli dei giocatori. A osservare da vicino il suo lavoro c’era anche il nuovo uomo forte della Juventus: Damien Comolli. È lui, e non più Giuntoli, il riferimento del futuro bianconero. E la sua prima mossa è chiara: valutare Tudor, prima di prendere qualsiasi decisione.

Come riportato dal giornalista Giovanni Albanese su X, Comolli ha intenzione di conoscere il croato da vicino. Non si affiderà a report o relazioni intermedie. Vuole vedere da sé, toccare con mano, capire se in Tudor ci sia materia per costruire. Non solo in termini tattici, ma anche di gestione dello spogliatoio e tenuta mentale. L’ex difensore, subentrato in corsa a un Thiago Motta disastroso, ha riportato la Juve in Champions, restituendo dignità a un finale di stagione che sembrava già sepolto. Nessun calcio champagne, ma ordine, punti, e uno spogliatoio compatto. Comolli vuole partire da qui: dalla sostanza, non dalle chiacchiere.