
Juve nel caos, Tudor già a rischio esonero: cosa sta succedendo - Futsalnews24.com (screen Youtube)
La stagione non è neanche cominciata che alla Cortinassa la tensione si taglia con il coltello, con Tudor che tiene in mano una bomba a orologeria in attesa di un disinnesco risolutivo.
Alla Juventus, si sa, il tempo non è mai un alleato. Nemmeno quando si prova a ricostruire dopo una stagione fallimentare. Nemmeno quando sulla panchina c’è un tecnico come Igor Tudor, capace nella scorsa annata di portare a termine un salvataggio tecnico ed emotivo non semplice. Alla Continassa, la pazienza è un bene raro. E così, a meno di un mese dall’inizio del campionato, il clima attorno alla squadra bianconera è già pesante. Il campo ancora tace, ma i giudizi sono già pronti. I problemi non mancano, anzi si moltiplicano.
Il mercato è stato tutt’altro che convincente: la telenovela legata a Douglas Luiz, gli infortuni ricorrenti di Nico Gonzalez e la situazione Vlahovic, con più interrogativi che certezze, sono diventati autentiche zavorre per un gruppo che avrebbe bisogno solo di serenità e di chiarezza. E invece regna la confusione. I colpi tanto attesi non sono ancora arrivati, i nodi tattici sono ancora da sciogliere e anche le amichevoli estive si giocano con una rosa che è destinata a smontarsi.
Ma soprattutto, a pesare sul tecnico croato sono le aspettative. Dopo un anno disastroso in cui la Juve ha rischiato di restare fuori da tutto, il margine di errore è ormai ridotto a zero. Tudor ha ottenuto la conferma ma senza un vero plebiscito: il club lo ha tenuto, sì, ma con la sensazione diffusa che si tratti di una fiducia condizionata. Dovrà subito vincere, convincere, e soprattutto dimostrare di essere l’uomo giusto per restituire dignità a una squadra smarrita. Il rischio è che il banco salti al primo scossone.
Tudor, le quote parlano chiaro: è lui l’allenatore più a rischio
Se qualcuno avesse avuto dubbi sull’instabilità della panchina bianconera, è sufficiente dare un’occhiata alle quote degli esoneri pubblicate Sisal per la stagione 2025/26. E il verdetto è inequivocabile: tra tutti gli allenatori delle big, Igor Tudor è quello considerato più a rischio. Il suo esonero o le sue dimissioni entro il 25 dicembre 2025 sono quotati addirittura a 5.00. Nessuno tra i top club è messo peggio. Alle sue spalle, con valutazioni leggermente più alte, figurano allenatori dal profilo molto più “tranquillo” sulla carta. Cristian Chivu all’Inter è quotato a 6, nonostante l’esperienza limitata nel massimo campionato. Seguono Baroni, Pioli, e perfino Massimiliano Allegri al Milan, con una quota a 12, a testimoniare una fiducia di gran lunga superiore a quella concessa al tecnico croato. Solo Antonio Conte appare intoccabile: la sua permanenza a Napoli è data per certa, con un’ipotesi di esonero quotata a 16.

Ma nel caso di Tudor, a rendere tutto più fragile è il contesto. Secondo quanto emerso da ambienti vicini al club, l’allenatore sarebbe deluso dalle tempistiche con cui la società ha operato sul mercato. Si aspettava un club più reattivo, più deciso. E invece si è trovato in mezzo a trattative lente, giocatori non al top e un ambiente che pretende risultati immediati. Insomma, Tudor si ritrova a guidare una macchina da corsa con le ruote sgonfie e l’obbligo di tagliare il traguardo, se non per primo, almeno tra le prime tre. Una missione difficile, forse impossibile, se non supportata da una vera alleanza con la dirigenza. Alla Juve, si sa, l’attesa non è mai un’opzione.