
L'Italia di Gattuso, rivelazione sconvolgente: ora è finita sul serio - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Gennaro Gattuso ha ereditato una Nazionale a dir poco sfilacciata, dopo il cocente addio di Luciano Spalletti e la delusione di due mondiali mancati.
Il percorso recente della Nazionale Italiana è stato un continuo saliscendi emotivo, culminato con una crisi di risultati e identità che ha spinto la FIGC a prendere decisioni drastiche. Tutto è iniziato con l’eliminazione dagli ultimi Europei, un ko pesantissimo contro la Svizzera che ha aperto un fronte di critiche non solo sul piano tecnico, ma anche su quello gestionale. Il commissario tecnico Luciano Spalletti, arrivato con l’etichetta del vincente reduce dal trionfo con il Napoli, non è mai riuscito a imprimere la sua impronta al gruppo azzurro. Le prestazioni in campo sono state segnate da una mancanza di idee chiare, un gioco lento e prevedibile e, soprattutto, da un atteggiamento troppo arrendevole in più di un’occasione. Gli uomini di riferimento non sono riusciti a trascinare, e i giovani hanno fatto fatica a emergere. L’aria attorno a Coverciano si è fatta pesante e, nonostante i tentativi di invertire la rotta, la rottura è diventata inevitabile.
Quando la FIGC ha deciso di voltare pagina, si è aperta una fase di ricerca per un sostituto di livello. Non è stato semplice: il “no” di Claudio Ranieri ha complicato i piani, costringendo il presidente Gabriele Gravina a guardare altrove. La scelta è ricaduta su Gennaro Gattuso, tecnico dal carattere forte e dallo stile diretto, capace di lavorare sulla compattezza e sulla motivazione. Un nome che divide, ma che porta con sé una promessa chiara: ricostruire un’Italia combattiva e determinata. La sfida è enorme. Gli azzurri devono lottare con il coltello tra i denti per conquistare un posto nella prossima Coppa del Mondo, un obiettivo imprescindibile dopo due edizioni consecutive saltate. E proprio dall’ex CT arrivano parole che suonano come una garanzia.
Italia, Spalletti sicuro: “Gattuso ci porterà al Mondiale”
Ospite del programma televisivo #NonSoloMercato su Rai 2, Luciano Spalletti ha sorpreso tutti con una dichiarazione netta: “Ringhio centrerà la qualificazione al Mondiale con l’Italia”. Una frase che, letta alla luce delle recenti delusioni, acquista un peso specifico importante. Il tecnico toscano, che ha lasciato l’incarico con il rimpianto di non aver portato gli azzurri a esprimere il loro potenziale, non ha nascosto il dolore per come è finita la sua esperienza: “Quanto è accaduto non mi passa e non mi passerà mai. Sono un uomo che fa le cose in base ai sentimenti, non agli interessi. Con la Nazionale ho provato la sensazione di essere in paradiso. Ce l’ho messa tutta. Non sono riuscito a dare niente. Mi prendo tutte le responsabilità”.

Le parole di Spalletti non sono solo un’investitura per Gattuso, ma anche un monito: il tempo delle scuse è finito, serve concretezza. L’Italia non può permettersi un terzo Mondiale di fila senza partecipazione, dopo le assenze a Russia 2018 e Qatar 2022. Due cicatrici profonde nella storia recente del calcio azzurro, che hanno inciso non solo sulla percezione internazionale, ma anche sul legame con i tifosi. Secondo Spalletti, la grinta e la mentalità del nuovo CT possono essere le armi decisive per invertire la rotta. Il toscano ha ribadito la fiducia nelle qualità umane e professionali di Gattuso, sottolineando come il gruppo abbia bisogno di un leader capace di trasmettere senso di appartenenza e spirito di sacrificio. Il pronostico è lanciato: per l’ex CT, la prossima Coppa del Mondo vedrà l’Italia di nuovo protagonista. E stavolta, a sentire lui, senza sorprese amare…