Il tecnico della Tombesi Ortona Gianluca Marzuoli scruta l’orizzonte del prossimo Girone C di Serie A2 che vedrĂ i gialloverdi protagonisti
La Tombesi di Gianluca Marzuoli si approccia alla prossima Serie A2 profondamente rinnovata, ma altrettanto ambiziosa di poter occupare le zone alte della classifica. Il tecnico, alla sua seconda stagione in gialloverde, fa le carte al campionato rispondendo alle domande del proprio ufficio stampa: «Sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto. Alla fine dello scorso campionato, la societĂ ha ritenuto opportuno chiudere un ciclo, e non solo a causa del problema Covid-19. Avevamo bisogno di ringiovanire la rosa e mantenere dei punti cardine per fare fronte al difficile campionato che andremo ad affrontare. Adami e Silveira sono due giocatori di altissimo profilo umano e tecnico, è stato semplice per la societĂ riconfermarli, Sardella e Bordignon sono i volti nuovi chiamati a dare quell’ulteriore esperienza che servirĂ durante il corso della stagione. A loro si sono aggiunti ragazzi piĂ¹ giovani ma di grande affidabilitĂ e valore, come Jamicic, Baroni, Napoletano e Pieragostino, oltre ai ragazzi del nostro settore giovanile, quali Berardi, Iervolino e Francescano. Ne viene fuori un mix ben assortito che mi permetterĂ di lavorare con tranquillitĂ per la stagione che verrà ».
Un commento sul girone C di A2, in cui la Tombesi di coach Marzuoli affronterĂ squadre toscane, umbre, marchigiane, molisane e pugliesi: «Tutti i gironi hanno sempre le loro difficoltĂ , il nostro sarĂ molto equilibrato, non vedo una squadra superiore alle altre ma un livello qualitativo generale sicuramente alto. La continuitĂ dei risultati sarĂ un fattore determinante, considerando il girone a 12 squadre. Nessuno conosce realmente il livello degli avversari, bisognerĂ incontrarli e poi trarre le proprie considerazioni. Il nostro obiettivo è quello di essere competitivi in tutti i campi e cercare di farci valere nel nostro. Avere una rosa rinnovata per l’80% ci metterĂ di fronte a problematiche ovviamente diverse da quelle che possono avere squadre giĂ consolidate nel tempo. Ci sono formazioni che, in base ai nomi, potrebbero essere migliori e altre peggiori di noi, ma i nomi non hanno mai fatto una squadra, il gruppo è un fattore importante che puĂ² incidere molto piĂ¹ di qualsiasi altra cosa».
(foto ufficio stampa Tombesi)






