
Milan, Allegri è già out: nemmeno Tare può salvarlo - Futsalnews24.com (screen Youtube)
La prima giornata di Serie A ha emesso un verdetto pesante per il Milan di Max Allegri, che già si trova a inseguire. In tutto questo il suo ruolo al Milan è già stato messo in discussione.
L’esordio stagionale di Serie A ha già consegnato i primi verdetti. L’Inter di Cristian Chivu ha inaugurato il campionato con un roboante 5-0 al Torino di Marco Baroni, dando subito la sensazione di poter riprendere il filo con lo scorso anno. Il Napoli di Antonio Conte ha vinto con autorità al Mapei Stadium, mentre la grande delusione porta la firma del Milan. I rossoneri, davanti al pubblico di San Siro, sono caduti contro la neopromossa Cremonese di Davide Nicola, un 1-2 che ha scatenato critiche feroci verso Massimiliano Allegri, già finito sotto processo da parte di larga fetta della tifoseria.
La sconfitta brucia non solo per il risultato, ma per l’atteggiamento di una squadra ancora fragile, priva di identità e incapace di sfruttare il peso di un mercato che, sulla carta, è stato tra i migliori della Serie A. Con il direttore sportivo Igli Tare al timone, il Milan ha salutato elementi di spessore come Theo Hernandez e Tijjani Reijnders, incassando oltre 200 milioni, e ha rinforzato la rosa con colpi di prestigio: da Luka Modric a Samuele Ricci, passando per De Winter, Estupinan e Ardon Jashari. Una rivoluzione tecnica ed economica che avrebbe dovuto spostare gli equilibri, ma che al primo banco di prova si è tradotta in un passo falso pesante e inatteso. Proprio per questo, a Milano si riaccende un dibattito antico: chi comanda davvero sul mercato rossonero?
Milan, l’ombra di Paolo Busardò inguaia Allegri e Tare
A sollevare la questione è stato il giornalista Alfredo Pedullà, che in più occasioni ha puntato il dito contro la gestione di via Aldo Rossi. Secondo l’esperto, a dettare la linea delle operazioni non sarebbero stati né Tare, né tanto meno lo stesso Allegri, ma l’intermediario Paolo Busardò, figura centrale di molte trattative. Il suo nome circola da tempo nelle stanze del Milan. Uomo di riferimento della CAA Base Ltd, società che gestisce un portafoglio di giocatori da oltre un miliardo di euro, Busardò avrebbe avuto un ruolo decisivo in quasi tutte le operazioni dell’estate: dall’arrivo di Ricci a quello di Estupinan, fino alla trattativa per Conrad Harder e alla gestione del caso Boniface, finito con un clamoroso dietrofront dopo le visite mediche.

Il punto è proprio questo: mentre Allegri spingeva per Dusan Vlahovic, considerato il rinforzo perfetto per il suo progetto tecnico, la società ha preferito seguire altre strade, affidandosi ai canali e ai contatti dell’intermediario. Un corto circuito che rischia di alimentare tensioni interne, soprattutto dopo una sconfitta che ha riaperto ferite mai rimarginate con la tifoseria. In tutto questo, la figura di Busardò emerge sempre di più come regista silenzioso di un Milan che fatica a trovare la scintilla tra campo e mercato.