
Milan, l'ultimo colpo entusiasma: "A Berlusconi sarebbe piaciuto" - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Allegri e Tare lavorano al mercato e arriva il colpo che sarebbe piaciuto anche a Silvio Berlusconi
Quando Silvio Berlusconi acquistò il Milan nel 1986, il club era reduce da un periodo turbolento, con retrocessioni e crisi societarie. Il suo arrivo segnò l’inizio di una rivoluzione epocale: il calcio italiano e internazionale conobbero una delle ere più vincenti e spettacolari di sempre. Sotto la sua presidenza, durata oltre trent’anni, il Milan ha vinto 29 trofei, tra cui 5 Champions League, 8 Scudetti, 6 Supercoppe italiane, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del Mondo per club. I nomi che hanno indossato la maglia rossonera in quegli anni parlano da soli: Marco van Basten, Ruud Gullit, Frank Rijkaard, autentici simboli del calcio totale, poi George Weah, Andriy Shevchenko, Kaká, Ronaldinho, fino ad arrivare a Zlatan Ibrahimović nella sua prima era milanista.
Non fu solo una questione di trofei: Berlusconi rivoluzionò il concetto di squadra, imponendo un calcio offensivo, moderno, spettacolare. Il Milan diventò non solo un club vincente, ma un modello di gestione e comunicazione, capace di dettare tendenze. Il suo carisma, la sua visione e la sua capacità di attrarre i migliori furono determinanti per trasformare il Diavolo in una potenza globale. Il Milan di Berlusconi non è stato solo un club: è stato un’idea di calcio. E ancora oggi, quando arriva un nuovo colpo di mercato, c’è chi commenta: “A Berlusconi sarebbe piaciuto”.
Jashari al Milan: il nuovo volto e quel debutto da red carpet
Dopo settimane di trattative, il Milan ha ufficializzato l’arrivo di Ardon Jashari, centrocampista svizzero classe 2002. Il giocatore è arrivato a Milano per la firma, accolto da flash e telecamere, vestito con un impeccabile completo in doppio petto, cravatta e sguardo fiero: una presentazione che ha subito colpito i tifosi e fatto il giro dei social. Jashari ha firmato un contratto fino al 2030, con un’operazione da 36 milioni di euro, bonus inclusi. Il club rossonero ha puntato forte su di lui, considerandolo un tassello chiave per il presente e per il futuro della mediana. Dinamico, intelligente tatticamente e dotato di una visione di gioco moderna, si candida a diventare una colonna del nuovo progetto rossonero.

La dirigenza ha lavorato dramente, bruciando la concorrenza di diverse squadre europee e vincendo un braccio di ferro con il Brugge molto lungo. Il ragazzo arriva da una stagione positiva in Belgio e ha già maturato una discreta esperienza internazionale, anche con la Nazionale svizzera. L’obiettivo è inserirlo gradualmente, ma le qualità tecniche e la personalità non mancano. Nel giorno del suo sbarco a Milano, quel look elegante e curato ha fatto pensare a qualcosa di più di una semplice firma. Non solo un acquisto, ma una dichiarazione d’intenti. Perché il Milan, oggi come ai tempi di Silvio Berlusconi, non si limita a comprare: vuole costruire simboli.