
Pugni, testate e spintoni, sentenza ufficiale: maxi squalifica - Futsalnews24.com (Pixabay)
Nonostante le numerose prese di posizione da parte delle istituzioni sportive e le squalifiche esemplari emesse dai giudici competenti da inizio anno a oggi, il problema della violenza nei campi di calcio italiani continua a riaffiorare con preoccupante regolarità.
Un fenomeno che non conosce categorie, colpisce indistintamente i campionati professionistici e quelli dilettantistici, e che spesso coinvolge non solo i calciatori, ma anche dirigenti, allenatori e talvolta i tifosi stessi. A destare particolare allarme è l’escalation di episodi che vedono come bersaglio diretto arbitri e assistenti: figure già sottoposte a una pressione altissima, spesso costrette ad affrontare insulti, minacce e – nei casi peggiori – aggressioni fisiche. È il lato più buio del calcio, quello che si sviluppa lontano dalle telecamere e dai grandi riflettori, in contesti dove la gestione dell’adrenalina, della frustrazione e della competizione troppo accesa sembra ancora un miraggio.
A rendere ancora più grave il quadro è il fatto che tali episodi si manifestano sempre più spesso nei campionati minori. Lontano dalla ribalta, la tensione spesso non si trasforma in passione, ma degenera in atteggiamenti riprovevoli che compromettono non solo la regolarità delle competizioni, ma anche la sicurezza stessa degli addetti ai lavori. Inutile, quindi, fingere che il problema sia isolato o marginale. La realtà racconta altro. L’ennesimo campanello d’allarme è arrivato in questi giorni, durante una partita della Serie D, e anche stavolta la giustizia sportiva ha deciso di intervenire con severità.
Stangata per Medina: stop fino al 2027
Il protagonista in negativo è Miguel Medina, attaccante paraguaiano dell’Ugento, squadra pugliese impegnata nel girone H di Serie D. Durante la sfida contro il Matera, disputata lo scorso 27 aprile e terminata 4-1 per i lucani, si è reso autore di un episodio che ha scioccato l’ambiente e imposto un durissimo intervento del Giudice Sportivo. Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, al minuto 33 del secondo tempo Medina è stato espulso per aver partecipato a una rissa, colpendo un avversario con un pugno. Ma non è finita lì: nel lasciare il terreno di gioco, ha rifilato una testata a un secondo calciatore del Matera e, successivamente, ha colpito con violenza l’avambraccio di un assistente arbitrale (A.A.), provocandogli “forte dolore e prolungata sensazione di formicolio”.

Un’escalation di aggressività che ha portato alla squalifica fino al 30 giugno 2027, ovvero due anni pieni di stop. Alla sanzione personale si è aggiunta anche una multa di 2.000 euro all’Ugento, colpevole secondo il giudice di non aver contenuto i propri tifosi, autori di cori offensivi durante il minuto di silenzio e insulti alla terna arbitrale all’uscita dagli spogliatoi. Si è reso necessario perfino l’intervento delle forze dell’ordine. Un episodio gravissimo, che rilancia l’allarme sulla sicurezza nei campionati minori e sulla necessità di una cultura sportiva che sia finalmente all’altezza del gioco che tutti amiamo.