
Quanto guadagna una riserva in Serie A? La cifra è spaventosa - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Raramente ci soffermiamo sugli ingaggi di calciatori non abituati a rubare la scena del calcio nostrano. Ma quanto guadagna veramente una riserva in Serie A?
Nell’universo dei superingaggi – da Lionel Messi in MLS a Cristiano Ronaldo all’Al Nasrr – il calcio è diventato uno show dove le cifre fanno più notizia delle performance. Quando si passa da quei nomi da capogiro alle seconde linee, però, l’analisi cambia radicalmente. Ad esempio il vice di un portiere top, pur non guadagnando cifre faraoniche, incarna un ruolo cruciale nel meccanismo di una squadra. È un equilibrio sottile: da una parte serve competenza, esperienza e affidabilità; dall’altra non deve pesare sul bilancio.
Negli ultimi anni si è sviluppata una forte attenzione verso investimenti più misurati ma strategici (eccezion fatta per l’Arabia). Squadre che investono per avere una riserva di qualità pagano uno stipendio dignitoso – spesso inferiore al milione annuo – ma garantiscono copertura, motivazione e continuità. Un modello sostenibile, lontano dalle cifre record, che punta a non pesare sui conti ma a non indebolire i ranghi. In un mondo in cui ogni euro deve essere funzionale, soprattutto nell’ormai “povero” campionato italiano, il valore di una seconda scelta ben remunerata ma non dispendiosa assume una rilevanza concreta.
Terracciano al Milan, quanto guadagna il portiere ex Viola?
Dopo la partenza di Marco Sportiello, il Milan ha scelto Pietro Terracciano come nuovo vice di Mike Maignan. Il portiere ex Fiorentina ha firmato un contratto fino a giugno 2026, con opzione per un’altra stagione, a fronte di un ingaggio di circa 800.000 euro netti annui. Una cifra bilanciata, a ben pensarci, che riflette sia il ruolo di riserva sia l’esperienza del giocatore, pronto a dare solide garanzie nell’ombra. Dietro a questo accordo c’è una chiara strategia: il club ha puntato su un professionista affidabile, disposto a fare un passo indietro a livello economico pur di far parte del progetto rossonero. Terracciano ha infatti accettato di scendere rispetto ai suoi guadagni precedenti pur di ottenere una chance all’interno di un ambiente ambizioso.

La scelta di puntare su un secondo portiere che combina serietà, esperienza e disponibilità economica limita gli sprechi e al tempo stesso copre un reparto delicato. Il Milan, da sempre attento al bilancio, evita di gravare sugli ingaggi pesanti ma ottiene una figura capace di garantire tranquillità tra i pali in sostituzione – al bisogno – di Maignan (che sembra destinato a rimanere). Terracciano così entra come pedina silenziosa ma decisiva, pronta a intervenire senza far rumore, perché nel calcio moderno il valore di una riserva è visibile soprattutto quando serve. Le oltre 300 partite sulle spalle dell’ex Viola garantiranno ad Allegri una certa sicurezza.