Ramon, uno degli idoli dei tifosi ai tempi dell'Asti (Foto: www.sportincondottta.it)
Il futuro non è ancora certo, mentre il passato è un ricordo indelebile. Ramon Bueno Ardite tra allenamenti al mattino e qualche serie televisiva nel pomeriggio, apre il suo cuore: “Asti è stata l’esperienza che mi ha segnato per sempre. Sia a livello privato che sportivo. Non ho ancora conosciuto persone come Claudio Giovannone, un presidente che aveva il dono di mettersi sul tuo stesso livello. Lo scudetto vinto ad Asti era un po’ il nostro regalo per tutto quello che ha fatto per questa società”. Nel suo ricco curriculum ci sono anche esperienze oltre i confini nazionali: “La Spagna è un paese spettacolare per chi pratica questa disciplina. Quando ero in Andalusia con il Jaen la gente mi riconosceva per strada per un autografo o una foto. Il palasport era sempre pieno e c’era un’atmosfera fantastica. La Spagna ha la cultura del futsal e non è importante quale divisa indossi, da quelli parti sei un professionista”. Per il paulista naturalizzato italiano, forse non è stato raccolto tutto quello che si è seminato nel corso degli anni: “Mi manca un po’ la Nazionale, avrei voluto fare qualche presenza in più. Musti e Angelini mi hanno contattato per chiedermi la disponibilità, ma dopo avergli dato il mio consenso non ho sentito più nessuno”. Per il classe 1984 è tempo di guardare anche al futuro, non quello immediato: “Una volta che deciderò di smettere, mi piacerebbe allenare ma non una prima squadra ma bensì i bambini”.
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