
Juventus, è polemica al Mondiale per Club (www.futsalnews24.com - X Juve's War)
Il Mondiale per Club è appena iniziato, e c’è già una notevole polemica da tenere in considerazione: cosa è successo.
Il Mondiale per Club è appena iniziato, e subito la Juventus ha dimostrato di poter fare benissimo. Un 5-0 all’Al-Ain all’esordio nel nuovo format della storica competizione internazionale ha fatto parlare un sacco di tifosi e addetti ai lavori.
Di Juventus, però, nelle ultime ore si è parlato anche per un altro episodio che inevitabilmente ha fatto discutere non poco; ci riferiamo all’invito di Donald Trump alla Casa Bianca per squadra, staff e dirigenza della Vecchia Signora, per un’esperienza che sarebbe dovuta essere non solo speciale, ma anche indimenticabile.
Se non fosse che Trump l’ha sfruttata per rispondere a temi delicati come quello della guerra fra Iran e Israele e la possibile escalation militare fra i due Paesi, con i giocatori della Juventus appena dietro di lui. Un’immagine insolita, che non ci ha messo molto a creare un dibattito, con la polemica che continua anche a molte ore di distanza da quanto accaduto.
Mondiale per Club, è già polemica: lo juventino non ci sta
Timothy Weah, calciatore della Juventus statunitense, ha commentato ai microfoni del The Athletic l’esatto momento in cui sono stati avvistati alla Casa Bianca appena dietro a Donald Trump. Precisamente nell’iconica Stanza Ovale a Washington: “Si tratta di una sorpresa per me, ci è stato detto che saremmo andati alla Casa Bianca e non ho avuto scelta. Andarci è stata ovviamente una grande esperienza, essendo la mia prima volta, ma non sono uno che parla di politica quindi non è stato divertente. L’ho trovato un po’ strano, e mi ha sorpreso quando Trump ha iniziato a parlare di politica, dell’Iran e di tutto il resto. Io voglio solo giocare a calcio“.

Queste, sostanzialmente, sono state le parole utilizzare dall’esterno della Juventus classe 2000. Effettivamente, risulta abbastanza difficile considerare quanto accaduto davvero adatto a una situazione di questo tipo. Chiaramente, temi come quelli che fanno riferimento alla guerra sono assolutamente di primaria importanza, tuttavia forse parlarne e discuterne con alle proprie spalle un’intera squadra di calcio non è esattamente adatto, o quantomeno è stata una trovata del tutto singolare.
Possiamo capire, quindi, le parole di Timothy Weah, finito in America per giocare una competizione e non per sentire dichirazioni ufficiali sulla politica estera portata avanti dall’amministrazione guidata da Donald Trump in persona. In ogni caso, certamente non ci dimenticheremo mai della presenza della Juventus al Mondiale per Club: in un modo o nell’altro.