
Gattuso già bocciato (Foto Instagram - futsalnews24.com)
La nuova Italia di Rino Gattuso ancora non è partita e già arriva una solenne bocciatura. Tutto da rifare.
L’Italia calcistica, senza ombra di dubbio, non sta attraversando un periodo felice. Sono ormai anni che la nostra Nazionale fatica a ritrovare la propria identità e i risultati lo confermano: l’assenza agli ultimi due Mondiali è stata una ferita profonda, difficile da rimarginare, e persino le recenti prestazioni nelle competizioni internazionali non hanno restituito fiducia.
In questo contesto, il cambio in panchina era diventato inevitabile. L’esonero di Luciano Spalletti è arrivato come una decisione necessaria, però, come spesso accade, non basta cambiare l’allenatore per risolvere problemi più profondi.
Gattuso già bocciato, scoppia la bufera
Il nuovo commissario tecnico, Rino Gattuso, si è insediato con il carisma e la grinta che lo hanno sempre contraddistinto, ma anche con la consapevolezza di ereditare una situazione tutt’altro che semplice. L’ex centrocampista del Milan e del Napoli sa che dovrà lavorare non solo sulla tattica, ma soprattutto sul recupero di un senso di appartenenza e di unità che sembra essersi perso. Eppure, nemmeno il tempo di iniziare il suo lavoro e sono già arrivate critiche pesanti.
Infatti, nelle ultime ore, una voce autorevole del calcio italiano ha espresso un giudizio netto e poco incoraggiante. Aldo Serena, ex attaccante della Nazionale e oggi opinionista televisivo, non ha usato mezzi termini nel commentare la scelta di affidare la panchina azzurra a Gattuso. Le sue parole, pronunciate in un’intervista, sono state chiare: “Non ha un curriculum di livello e credo che quella di Gattuso sia stata una scelta del momento. Molto probabilmente, dettata dal fatto che non ci fossero alternative”.

Una dichiarazione che pesa, perché arriva da un ex calciatore che conosce bene le dinamiche della Nazionale e sa cosa significa rappresentare l’Italia ai massimi livelli. Serena, in sostanza, mette in dubbio non solo le capacità tecniche di Gattuso, ma anche la strategia della Federazione, accusata implicitamente di aver agito più per necessità che per una reale visione a lungo termine.
Per Gattuso, che ha sempre fatto della determinazione il suo marchio di fabbrica, queste parole rappresentano già una prima sfida. Sa che dovrà guadagnarsi il rispetto e la fiducia non solo dei tifosi, ma anche di un ambiente che, dopo anni di delusioni, è diventato estremamente critico. Il compito è enorme: riportare l’Italia a competere ai vertici del calcio mondiale, ricostruendo dalle fondamenta un gruppo vincente e una mentalità da grande squadra.
La strada è lunga e in salita, ma se c’è una cosa che Gattuso non ha mai fatto in carriera è arrendersi. Le critiche, per lui, potrebbero diventare carburante per dimostrare che, anche quando la scelta sembra “del momento”, il campo può raccontare un’altra storia.