Il calcio italiano è stato colpito da un lutto che ha lasciato tifosi e addetti ai lavori increduli e profondamente scossi.
La notizia è arrivata all’improvviso, in una di quelle serate che dovrebbero scivolare via tranquille, e invece hanno lasciato tutti senza parole. Nei gruppi WhatsApp dei tifosi, nelle chat private degli ex compagni di squadra e sui social di chi per anni aveva condiviso spogliatoi e trasferte, si è acceso un tam tam continuo, fatto di ricordi, foto consumate dal tempo e messaggi che, infatti, raccontano quanto fosse amato.
Però nessuno, almeno all’inizio, riusciva a credere davvero che fosse successo. Si tende sempre a pensare che certe persone restino lì per sempre, custodi di un mondo che oggi sembra correre troppo veloce. Poi, man mano che le ore passavano, tutto è diventato più chiaro e inevitabilmente più doloroso. Una figura storica, una di quelle che appartengono a un calcio genuino, più umano, capace ancora di creare legami autentici e profondi. La malattia contro cui lottava, purtroppo, lo ha portato via.
Lutto tramendo per il calcio italiano
Il nome di Renzo Luchini ha iniziato a riempire la rete, apparendo ovunque come un abbraccio collettivo che univa generazioni diverse. Renzo Luchini, storico massaggiatore del Perugia, si è spento nella serata di mercoledì all’età di 80 anni, dopo aver lottato contro una malattia che purtroppo non gli ha lasciato scampo. La sua storia, però, va ben oltre l’ultimo periodo. Nato a Brufa, nel comune di Torgiano, aveva iniziato il suo cammino nel Perugia Calcio nel lontano 1966, quando la squadra era guidata da Zefferino Furiassi. Da lì non se n’era più andato, diventando un punto fermo dello staff biancorosso e una sorta di simbolo vivente di quella maglia con il Grifo sul petto.

Renzo Luchini scomparso a 80 anni, Perugia in lutto (Foto IG @sersecosmiofficial
– futsalnews24.com)
Nel corso della sua lunghissima carriera ha festeggiato ben 12 campionati vinti, momenti che infatti aveva sempre definito come parte della sua seconda famiglia. Indimenticabile la Coppa Intertoto conquistata nel 2003 a Wolfsburg, uno dei capitoli più affascinanti della storia recente del club. E poi ancora la Supercoppa di Lega del 2014, un altro traguardo che Renzo custodiva con orgoglio e che raccontava spesso con il suo modo semplice e diretto, lo stesso che lo aveva sempre reso una presenza rassicurante nello spogliatoio.
La sua scomparsa lascia un vuoto incalcolabile. Lo sanno i tifosi, che infatti sui social hanno riversato ricordi commoventi, e lo sanno tutti gli allenatori e i giocatori che lo hanno incrociato. Tra questi c’è Serse Cosmi, che non ha mai nascosto il suo legame profondo con Luchini. Il mister ha dedicato al suo amico un lungo post, chiudendolo con parole che però raccontano più di qualunque altra cosa: “Grazie Renzo, per avermi sempre ribadito ed aiutato per far capire a tutti cosa significa avere il Grifo nel cuore… Già ti vedo a massaggiare tutti i Grifoni che ti hanno anticipato lassù… Ciao Renzo ti voglio bene”.
Un addio che pesa, che infatti fa male, ma che allo stesso tempo ricorda quanto la passione possa legare le persone oltre il campo. Renzo Luchini non era un semplice massaggiatore. Era un pezzo di storia del Perugia. E resterà tale per sempre.
Lutto nel mondo del calcio, l'addio commuove i social - futsalnews24.com





