
"Ci sputano addosso": vendetta Juve, Comolli non si tiene - Futsalnews24.com (Screen Youtube)
Il calciomercato della Juventus si è chiuso in maniera inaspettata, con Kolo Muani che non è mai arrivato e due nuovi innesti per Tudor. Dietro a tutto questo si è consumata la vendetta di Comolli.
Il mercato della Juventus si è chiuso con una virata decisa e sorprendente. Dopo mesi di trattative con il Paris Saint-Germain per Randal Kolo Muani, i bianconeri hanno scelto di dire basta a una telenovela che sembrava non avere sbocchi. Le richieste dei francesi, ritenute fuori mercato rispetto alla situazione finanziaria attuale del club, hanno convinto Damien Comolli a cambiare direzione. Una scelta ponderata, che ha permesso alla società di non impegnarsi in un’operazione da 130 milioni complessivi tra cartellino e ingaggio, preferendo invece distribuire gli investimenti su più profili.
E così, al posto di Kolo Muani, sono arrivati Lois Openda ed Edon Zhegrova, due giocatori che hanno subito ridato entusiasmo all’ambiente. L’attaccante belga porta velocità, profondità e capacità realizzativa, mentre l’esterno kosovaro aggiunge fantasia e imprevedibilità sulle corsie. Due acquisti che hanno completato la rosa consegnata a Igor Tudor, già rinforzata in precedenza dall’arrivo di Jonathan David e dal ritorno di un Dusan Vlahovic rigenerato, finalmente tornato a incidere come nelle sue stagioni migliori.
Il risultato è una Juventus più equilibrata e versatile, che può permettersi di gestire le rotazioni offensive senza dipendere da un solo nome. I tifosi hanno accolto positivamente la scelta, vedendo nella prudenza di Comolli un segnale di responsabilità gestionale. Spendere meno per avere comunque due giocatori funzionali al progetto tecnico è stata letta come la strategia giusta per non appesantire i conti. In Francia, però, la decisione bianconera non è stata digerita: al PSG, così come allo stesso Kolo Muani, l’esito della trattativa è stato vissuto come una bocciatura pesante.
PSG furioso, ma i tifosi bianconeri applaudono Comolli
Oltremanica e soprattutto a Parigi non sono mancate reazioni dure. Al PSG, la rottura delle trattative con la Juventus è stata accolta con grande irritazione: il presidente Nasser Al-Khelaifi e lo stesso Kolo Muani hanno espresso il loro malcontento per una vicenda che si trascinava da mesi e che sembrava vicina alla chiusura.
In Francia, la lettura è stata quella di un affronto da parte di Comolli, che non avrebbe mai realmente voluto portare a termine l’operazione alle cifre richieste. Il malumore è stato amplificato anche sui social, dove diversi account vicini all’entourage del PSG hanno parlato di un atteggiamento irrispettoso da parte della dirigenza juventina. Ma tra i tifosi bianconeri il sentimento è stato diametralmente opposto. Un commento emblematico, postato da un sostenitore sintetizza bene l’umore della piazza: “Tutta la nostra gratitudine a Kolo Muani, ma la Juventus viene prima di tutto e tutti. Un investimento di 130 milioni complessivi tra cartellino e ingaggio era pura follia per la Juventus di adesso. Comunque il giocatore non li vale. E infatti, con un investimento minore, ha preso due giocatori più o meno del livello di Kolo. Ma il vero capolavoro di Comolli in questa sessione di mercato è stato NON FINANZIARE ALCUNA SQUADRA ITALIANA. Soldi a chi ci sputa addosso NON DOBBIAMO PIÙ DARNE!”.

Un concetto forte, che riflette la percezione di gran parte della tifoseria: meglio puntare su giocatori internazionali di prospettiva piuttosto che arricchire club italiani considerati rivali anche fuori dal campo. Il mancato arrivo di Kolo Muani, quindi, non è stato vissuto come un fallimento ma come un segnale di maturità e lungimiranza. Il PSG resta furioso, ma a Torino la convinzione è chiara: con Openda, Zhegrova, David e un Vlahovic tornato bomber, la Juventus ha tutte le carte in regola per presentarsi al via della stagione con una rosa finalmente competitiva e sostenibile.