
Conte ha tradito la Juve, spunta il retroscena sul no bianconero (Foto INstagram - futsalnews24.com)
Il cuore ha ragioni che la ragione ignora, ed è proprio questo che sembrava spingere Conte sempre di più alla Juventus: ora è tutto saltato
Dopo una stagione che, per gli standard bianconeri, è stata senza ombra di dubbio deludente, in casa Juventus è tempo di ripartire. Non è più il momento delle scuse, delle mezze misure o degli equilibri provvisori.
Il club ha bisogno di voltare pagina, e per farlo davvero serve un nome capace di accendere i cuori, rimettere ordine e, soprattutto, riportare una mentalità vincente. Quel nome, oggi più che mai, sembrava poter essere uno solo: Antonio Conte.
Antonio Conte e la Juventus: come l’affare è saltato
Sì, proprio lui. L’allenatore che ha appena vinto uno scudetto storico alla guida del Napoli, con un’impresa che pochi avrebbero previsto, avrebbe potuto essere la chiave per ridare alla Juventus ciò che ha smarrito: identità, fame e dominio. Il paradosso è sotto gli occhi di tutti. Conte, che a Torino ha costruito una parte fondamentale della sua carriera da tecnico, oggi viene visto come il simbolo della rinascita possibile. Eppure, il suo ritorno non era solo una suggestione da bar sport, ma un’opzione concreta che la società bianconera ha valutato con grande serietà.
Passata la burrasca giudiziaria legata ai casi plusvalenza, con tutti gli strascichi del caso, la Juventus si è rimessa in piedi. E lo ha fatto a partire dall’alto. John Elkann, sempre più presente e operativo, ha preso pieno controllo delle operazioni, consapevole che serviva una svolta. Basta con il cosiddetto governo tecnico, quello messo in piedi per sistemare i conti e gestire l’emergenza. Ora si torna al governo del calcio, con figure competenti, strategiche e in grado di decidere sul campo.

Ed è proprio in questo contesto che l’idea Conte ha iniziato a prendere forza. Non soltanto un ritorno romantico, ma una scelta razionale. Conte conosce l’ambiente, sa cosa significhi vincere con la Juventus, e ha il carisma giusto per tenere insieme uno spogliatoio che negli ultimi anni ha perso troppi punti di riferimento. Inoltre, il nuovo assetto societario che Elkann avrebbe dovuto rappresentare la vera arma in più per convincerlo. Un progetto chiaro, concreto, ambizioso. Non parole, ma fatti.
La Juventus non vuole più inseguire, vuole tornare a dettare il ritmo. E per farlo serve un uomo in panchina che non abbia bisogno di farsi accettare, ma che sia subito riconosciuto come leader. Antonio Conte, in questo senso, sarebbe stata la garanzia perfetta. Ma l’idea bianconera è rimasta tale. Conte si è lasciato convincere dal Napoli e soprattutto avrebbe voluto uno spazio di manovra molto ampio alla Juve: una centralità che in azzurro si è guadagnato e che alla Juve, forse, non erano in grado di garantirgli fin da subito. Ed allora niente ritorno: si va avanti da separati. Conte al Napoli e la Juve alla ricerca dell’uomo giusto.