
Crollo Sinner, tifosi sconvolti: dolore immenso - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Jannik Sinner è reduce da un periodo complicato: tre sconfitte che pesano più del risultato. L’assenza di tre mesi dai campi si è fatta sentire, anche se l’altoatesino è stato in grado di raggiungere due finali.
Dopo la finale al Roland Garros, persa contro Carlos Alcaraz, è arrivata un’eliminazione sorprendente contro Alexander Bublik al torneo di Halle, vinto poi proprio dal kazako. A guardare la cronaca potrebbe sembrare una serie di insuccessi, ma il percorso racconta una storia diversa: quella di un atleta che ha saputo lottare su palcoscenici importanti, confermando il suo livello. Due finali Slam nel 2025, un quarto e un torneo vinto da un suo diretto avversario mostrano la competitività di un campione che resiste ai momenti difficili.
La sconfitta nel match più prestigioso, però, lascia segni profondi. Vincere è sempre più facile che gestire la sconfitta, soprattutto se arriva in un contesto ricco di tensione emotiva. Sinner ha mostrato capacità di reazione nei momenti successivi, ma la delusione avvertita a Parigi è stata evidente. Ecco perché il suo rientro sull’erba preparatoria a Wimbledon non ha solo una valenza tecnica: serve a ricaricare l’aspetto mentale, resettare ansie e pressioni accumulate. La prova a Londra sarà cruciale: dovrà dimostrare di saper trasformare questi episodi in carburante per ripartire, mostrando quella spiccata umiltà e resilienza che lo hanno reso uno dei migliori giocatori del circuito. L’obiettivo principale sarà uno: dimenticare la brutta ferita del Roland Garros.
A Wimbledon per dimenticare, Parigi ferita ancora aperta per Sinner
Il colpo più doloroso per Sinner è stato però il comportamento del pubblico parigino. Durante la trasmissione Tutti convocati, Angelo Mangiante ha ricostruito con chiarezza ciò che è avvenuto sugli spalti del Roland Garros: “Il tifo contro di una parte del pubblico è stata qualcosa che non avevo mai visto nelle finali dello Slam e a lui questo ha fatto male. Questi livori, questi applausi pazzeschi quando Sinner commetteva un errore… non si applaude mai un errore. Si fa il tifo quando uno fa il punto, non si tifa mai contro. Questa cosa non se l’aspettava ed è rimasto male anche per questo”.

Un’accusa forte, che porta in luce un’evidenza: lo sport, e il tennis in particolare, dovrebbe essere un tempio di rispetto e fair play, non di ostilità gratuita. Mangiante ha sottolineato l’effetto emotivo che quel clima ha avuto su Sinner, un atleta sensibile ed educato, capace di gestire la pressione ma non di assorbire un’atmosfera che ricordava più un derby calcistico che una finale Slam. Le sue parole sono un invito a riflettere: il pubblico dovrebbe riconoscere la grandezza dei protagonisti, applaudire il bel gesto e non esaltare l’errore altrui. Ora a Wimbledon tutti si aspettano un segnale di reazione da parte del numero uno del mondo. Se sarà capace di superare anche questa ferita, riprenderà quel cammino di crescita che lo ha portato a essere al vertice del tennis mondiale.