
Dalla Juve al Milan, Tare sfrutta l'occasione low cost - Futsalnews24.com (screen Youtube)
A Casa Milan è suonato l’allarme. Dopo un 2025 fallimentare, senza trofei e con una Champions mancata, il club ha acceso i motori della rifondazione.
Fuori gli alibi, dentro le decisioni. E le prime erano già esplosive a fine campionato. Sulla panchina è atterrato Massimiliano Allegri, richiamato dopo anni in via d’urgenza per riportare disciplina, risultati e mentalità. Al suo fianco, con licenza di rivoluzione, Igli Tare, l’uomo chiamato a rimettere in piedi la macchina rossonera pezzo dopo pezzo. Le prime uscite sono di peso. Reijnders ha salutato, sacrificato per fare cassa. Ma le onde non si fermano: Theo Hernández è in vetrina, mentre Mike Maignan è praticamente del Chelsea, che ha già trovato l’intesa con il suo entourage.
Il portiere francese vuole la Champions, e il Milan – senza rinnovo all’orizzonte – è costretto a venderlo ora per evitare l’addio a zero nel 2026. Trentamilioni la richiesta, ma a venticinque si può chiudere. Ed ecco che il Milan si trova di nuovo senza portiere. E senza margini di errore. Serve un profilo sicuro, pronto all’uso, senza pretese stellari. E qui entra in scena Mattia Perin.
Tare fiuta il colpo: Perin può diventare rossonero
Il portiere della Juventus, da anni fedele secondo e affidabilissimo ogni volta che è stato chiamato in causa, rappresenta la classica occasione d’oro a basso costo. Tare lo conosce, lo stima e lo ha inserito in cima alla lista degli obiettivi. Perin ha esperienza, leadership e fame: tutto quello che serve a un Milan che deve ripartire subito, senza più margini per i tentativi. Il ds albanese è ben abituato a chiudere colpi del genere, dopo l’esperienza alla Lazio in cui spesso ha dovuto trovare il connubio giusto tra qualità e prezzo.

Nel casting rossonero ci sono anche altri nomi: Mile Svilar, valutato tanto dalla Roma, e Lucas Chevalier del Lille, da tempo monitorato ma nel mirino del PSG. In Italia piacciono Elia Caprile, riscattato dal Cagliari, e Zion Suzuki del Parma, mentre Vanja Milinkovic-Savic è una pista d’emergenza già segnalata da Tare nei giorni scorsi. Ma nessuno convince quanto Perin: ha il profilo giusto, il prezzo giusto e il desiderio giusto. La Juventus non si opporrebbe a una cessione per un paio di milioni, l’ingaggio è sostenibile e la formula – prestito con obbligo – può fare felice tutti. Ora tocca al Milan fare la mossa e cercare di correre ai ripari in tempi molto stretti, la preparazione è alle porte e l’intento è quello di dare ad Allegri una rosa completa già per metà luglio.