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Ramon di nuovo in orange: “Pronto a lottare ogni giorno”

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A distanza di sei anni, le parole del laterale italo-brasiliano dopo il ritorno tra le fila della società astigiana

É passato ormai diverso tempo da quando, nell’ormai lontano 2016 e al termine dei Penalty, l’Orange Asti del Patron Claudio Giovannone superava il Real Rieti laureandosi campione d’Italia. Una l’immagine che, più di tutte le altre, rimase nell’immaginario collettivo: il capitano Ramon Bueno Ardite inginocchiato a terra, commosso, dopo aver segnato il rigore dello scudetto.

Sei anni dopo il PalaBrumer è pronto a dare il bentornato proprio al suo storico capitano, il calcettista che più di tutti è rimasto impresso nell’immaginario collettivo.

Ecco di seguito le parole del talentuoso laterale, classe ’84: “Dopo la promozione in Serie A con il Pomezia avevo alcune opportunità interessanti. Potevo restare in Italia e si era manifestata la possibilità di un’avventura all’estero, in Belgio. Mentre ero in Brasile sono stato contattato dal dg, Marco Caccialupi, e l’idea di tornare nella città che più di ogni altra mi è rimasta nel cuore mi ha subito affascinato. Ad Asti potrò stare con la famiglia e vestire una casacca che mi ha dato tanto, la scelta è stata fatta con il cuore ma anche con la consapevolezza di arrivare in un club serio e affidabile”.

“Ricordo bene – prosegue l’italo-brasiliano – quando scelsi di giocare per Asti. All’epoca si trattava di un sodalizio emergente e fu una scelta azzeccatissima. Oggi l’Orange Futsal è cambiato, ma solo parzialmente: ci sono sempre dirigenti che stimo, come Milosevic e Caccialupi e principi sono gli stessi. Sono variati gli scenari, la squadra è ripartita dalla Serie D e ha valorizzato tanti giovani, che possono far bene. Il Ramon che torna in Piemonte è un calciatore che ha una voglia matta di vincere e cercare di trasmettere alla squadra la sua determinazione e la sua esperienza.

Conclude: “Sono pronto a lottare ogni giorno, a sudare fin dal primo allenamento per puntare al vertice. Dopo l’esperienza con gli Orange ho vinto alla Luparense e ho vissuto momenti indimenticabili in Spagna, al Jean. Ogni atleta che ne ha la possibilità dovrebbe affrontare un campionato come quello iberico, che è professionistico in senso assoluto”.

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