
Juve, i conti non tornano: Comolli senza speranza - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Dopo un mercato tutto sommato convincente, Damien Comolli deve fare i conti con…i conti. Qualcosa infatti non torna e il direttore generale deve correre ai ripari in qualche modo
La Juventus si presenta al via della stagione con una nuova veste, più solida sul campo ma ancora zavorrata da una situazione economica intricata. Non è un mistero che i mesi di gestione di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta abbiano lasciato segni profondi, tanto sul bilancio quanto nella programmazione sportiva. Scelte discutibili, prestiti onerosi trasformati in riscatti obbligatori e un progetto tecnico mai decollato hanno costretto il nuovo direttore generale Damien Comolli a un lavoro di equilibrismo estremo nell’ultima finestra estiva.
Gran parte del budget è infatti evaporato per coprire vecchi accordi, stipulati quando la Juventus cercava di rilanciarsi senza avere basi solide. Il risultato è stato un mercato a due velocità: da un lato l’arrivo di pedine funzionali al gioco di Igor Tudor, come David ed Edon Zhegrova, dall’altro la necessità di fare i conti con vincoli finanziari che hanno impedito colpi ad effetto. Un compromesso inevitabile, che però ha permesso di mantenere competitiva la rosa senza affondare ulteriormente nei conti.
Eppure, nonostante il lavoro di ricostruzione, un problema continua a pesare sulle casse bianconere: il contratto di Thiago Motta, esonerato lo scorso marzo e sostituito da Tudor. In attesa che l’ex tecnico trovi una nuova panchina, la Juventus resta costretta a corrispondergli lo stipendio fino alla scadenza naturale del 2027. E le ultime notizie dalla Germania non hanno portato alcun sollievo.
Niente Bayer Leverkusen per Motta: la Juve resta “incatenata” al contratto
In Bundesliga, il Bayer Leverkusen ha appena chiuso il capitolo Erik ten Hag, decidendo di affidare la panchina a Kasper Hjulmand, ex commissario tecnico della Danimarca. La società tedesca ha preferito il profilo nordico all’italo-brasiliano, lasciando dunque Thiago Motta senza sistemazione. L’allenatore, che solo un anno fa sembrava destinato a imporsi come uno dei tecnici emergenti più interessanti d’Europa, paga l’esonero di marzo e un curriculum ancora troppo fragile per convincere club di prima fascia a puntare su di lui.

Per la Juventus questa scelta del Leverkusen equivale a una brutta notizia. Finché Motta resterà libero, la società bianconera sarà costretta a onorare un contratto pesantissimo, stimato in circa 20 milioni complessivi fino al 2027. Un impegno che rischia di sottrarre risorse importanti alla programmazione futura, proprio nel momento in cui Tudor avrebbe bisogno di ulteriori rinforzi per consolidare un progetto tecnico appena avviato.
In Germania si è chiusa dunque una porta che avrebbe potuto alleggerire le casse juventine. E la sensazione è che, senza un rapido ritorno in panchina di Motta, il club sarà condannato a convivere ancora a lungo con il peso di un errore di programmazione passato, che oggi rischia di costare caro al presente e al futuro della Vecchia Signora.