
Juve, scoppia il nuovo caso: bianconeri nella bufera - Futsalnews24.com (screen Youtube)
La Juventus sta attraversando probabilmente il momento più buio dell’ultimo decennio. Un club che per anni è stato punto di riferimento in Italia e in Europa, oggi appare smarrito, confuso, fragile.
In panchina c’è Igor Tudor, ma la sua figura sembra più quella di un traghettatore che non di un allenatore scelto con convinzione. Il suo futuro è incerto, condizionato dalle scelte di una dirigenza che appare in continuo divenire. Cristiano Giuntoli, colui che avrebbe dovuto dare un’identità tecnica chiara alla nuova Juventus, è sempre più ai margini, con voci sempre più insistenti su un suo imminente addio.
Tutto questo accade mentre le altre big del campionato – su tutte Napoli, Inter e Milan – pianificano con decisione il proprio futuro, tra conferme importanti e colpi di mercato in arrivo. A Torino, invece, regna l’incertezza: ci sarebbe la necessità di rinnovare profondamente la rosa, ma senza una guida tecnica e dirigenziale definita, è difficile pensare a colpi strategici e ambiziosi. Non è un caso che sui social i tifosi abbiano iniziato a esprimere apertamente la propria frustrazione, per usare un eufemismo. Le proteste montano, e la società, anziché calmare le acque, sembra capace solo di aggiungere benzina sul fuoco.
Il Kit trasferta fa infuriare i tifosi, Juve allo sbando
Le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore hanno fatto il giro del web e scatenato polemiche feroci. A infiammare gli animi non è stato un errore tecnico, né un risultato sportivo: è bastata la diffusione della probabile seconda maglia 2025/26 per mandare su tutte le furie una tifoseria già profondamente delusa. Il motivo? Il design. La divisa da trasferta presenta un tenue azzurro acquamarina, su cui si staglia una trama che ricorda vagamente le increspature dell’acqua o un mosaico astratto. La finitura è interrotta da inserti bianchi sotto le maniche e da bordi chiari su colletto e maniche, mentre il logo Adidas e quello della Juventus spiccano in bianco sul petto.

Ma l’impressione generale, per molti tifosi, è disarmante. C’è chi ha paragonato la divisa a una tuta da piscina, chi – più brutalmente – ha sentenziato: “Sembra un pigiama”. Un altro commento emblematico recita semplicemente: “Ma cosa sta succedendo?”, con tono misto tra sgomento e ironia. Non sono pochi coloro che intravedono nella confusione stilistica della nuova maglia il riflesso di una confusione ben più profonda che serpeggia nel club. In un momento così delicato per la società, anche una maglia rischia di diventare il simbolo di una disconnessione tra squadra e tifosi.