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Mai visto prima: indagine sullo stato di salute del futsal italiano. Con Damiano Basile

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L’esperto direttore sportivo: “Il grande salto c’è stato ma le società devono credere di più nei dirigenti e nella loro formazione”

Mai visto prima. E’ una sensazione diffusa. Come se quella alle porte fosse destinata a diventare la stagione spartiacque, tra un prima fatto di alti e (tanti) bassi e un dopo rigoglioso, florido, stabile. Una sorta di anno zero. Il vago sospetto ce lo danno i tanti top player, giovani e meno giovani, che stanno scegliendo l’Italia (come mai prima d’ora). E, soprattutto, il concreto interesse che Sky continua a mostrare verso la nostra disciplina, con una doppia diretta settimanale di cui mai avevamo potuto godere in passato. Favorevoli o contrari, possibilisti o negazionisti: la verità ci interessa tutta perché ogni modo di vederla può offrirci spunti di confronto preziosissimi. E allora intraprendiamo insieme questo lungo e formativo viaggio. Il settimo appuntamento, dopo Andrea Rubei (QUI), Danilo Lemma (QUI), Nicola Giannattasio (QUI), Francesco D’Ario (QUI), Daniele Perrini (QUI), Marco Bramucci (QUI) è con Damiano Basile.

STRUTTURARE CON COMPETENZA – “Le giocatrici di qualità hanno fatto fare il grande salto alla nostra Serie A. Da direttore sportivo sono felice ed orgoglioso che ai tempi del Preci intraprendendo per primi la strada delle Italo-brasiliane, argentine fino alla prima spagnola, abbiamo avuto ragione. Il problema forse è stato che il panorama generale si sia fermato lì. Quando nacque la Serie A dieci anni fa la situazione economica era diversa come del resto le prospettive. Purtroppo continuiamo ancora a insistere su un’unica strada e questo ci auto-limita. Negli anni di Terni abbiamo tracciato la novità del pubblico, quello non di amici e parenti, che ha fatto capire quanto il prodotto calcio a cinque femminile sia vendibile se proposto in un certo modo. Dobbiamo però continuare a innovarci, a correre a livello di crescita, anche sul piano della direzione sportiva a me cara. Le società dovrebbero puntare di più sui dirigenti e sulla loro formazione, nonostante ormai i numeri dei partecipanti ai corsi da parte dei miei colleghi siano alti. Vedo ancora presidenti che tendono a fare un po’ tutto a reinventarsi in vari ruoli e questo limita molto la crescita strutturale di una società, soprattutto nel femminile dove c’è ancora strada da fare rispetto al maschile. Si dovrebbe dare più fiducia alle nuove leve dirigenziali e ai loro progetti tecnici, senza aver paura di provare ciò che è nuovo. Bisogna avere più coraggio. Troppo spesso si va solo sul passaparola, sul consiglio dell’amico. C’è bisogno invece di strutturare passando per i vari ruoli e per le competenze. In Adise abbiamo parlato di un corso specifico per collaboratori della gestione sportiva specifico per il calcio a cinque. Sono, anche per questo, convinto che il percorso tracciato dalla FIGC dove si valorizza la formazione delle figure tecnico-dirigenziali per le società dilettantistiche, penso che sia una delle strade più importanti da percorrere per non perdere quanto di buono fatto in questi dieci anni. Insomma il senso è il salto è stato grandissimo ma le società devono credere di più nei dirigenti e nelle persone che hanno titoli e capacità, altrimenti la crescita sarà più difficile“.

PASSAGGIO VISIBILITA’-RISORSA – “Sky e FutsalTv sono sicuramente delle novità positive, dei punti di partenza che fanno un servizio importante agli appassionati. Rispetto ad altri campionati femminili siamo avanti, dobbiamo però arrivare a un prodotto che generi risorse per le società. È prioritario compiere il passaggio visibilità-risorsa che ancora oggi non è avvenuto e che invece va fatto il prima possibile per rendere sostenibili le società. Questo va ovviamente inserito in un contesto dove Noif e dilettantismo tracciano confini ben precisi all’interno in cui ci si deve muovere. Riguardo a ciò mi preme dire che è fondamentale per la crescita del femminile la revisione dei massimali delle tabelle dei premi preparazione, a oggi rimasta ferma e invariata rispetto alla crescita del movimento“.

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