
L'allenatore lascia già prima di cominciare, tifosi sconvolti (futsalnews24.com)
Colpo di scena sulla panchina: l’allenatore lascia prima ancora di cominciare, spiazzando tifosi e addetti ai lavori.
Ci sono scelte che arrivano come un fulmine a ciel sereno. Non per il gesto in sé, ma per il tempismo. Una panchina che sembrava assegnata, un progetto pronto a decollare, l’entusiasmo di una piazza che aveva appena ricominciato a sognare.
E invece, qualcosa si è spezzato. O forse, semplicemente come capita per i grandi amori è solo finito. La notizia è arrivata in silenzio, senza conferenze né proclami, ma ha fatto rapidamente il giro degli ambienti calcistici, lasciando tutti a bocca aperta. Una di quelle decisioni che non ti aspetti, che ti obbligano a rileggere due volte il comunicato per essere sicuro di aver capito bene.
Ecco chi lascia la panchina, ribaltone incredibile
Il tecnico aveva riportato la squadra nel calcio che conta. Un lavoro fatto con dedizione, passione, idee chiare. Una stagione lunga e intensa, culminata con una promozione che ha acceso di nuovo l’entusiasmo tra i tifosi. Ma la storia, incredibilmente, finisce qui. Prima ancora di cominciare il nuovo capitolo.
Stiamo parlando di Silvio Baldini, che dopo aver guidato il Pescara alla promozione in Serie B, ha deciso di lasciare. Sì, proprio così. L’allenatore toscano, noto per la sua coerenza e per un’idea di calcio vissuta quasi come una missione spirituale, ha comunicato ufficialmente che non proseguirà la sua avventura con il club biancazzurro. E lo ha fatto, come sempre, a modo suo.

“È stata una stagione fantastica – ha detto Baldini – a Pescara ho ritrovato tutte le condizioni per poter vivere i miei sogni e abbiamo vinto.” Parole sincere, cariche di emozione, che però nascondono già un addio. Già, perché dopo la festa, i cori e i riflettori, è arrivato il momento dell’introspezione. Quella che Baldini non ha mai nascosto di coltivare. “Dopo la festa e i complimenti però qualcosa si è spento – ha aggiunto – non sento più quella magia e quella follia per poter cavalcare i miei sogni.”
Una riflessione che ha coinvolto tutta la sua famiglia. “Ho guardato la mia famiglia, ho parlato con mia moglie e i miei figli, abbiamo deciso che è meglio fermarsi.” Parole pesanti, che raccontano più di mille analisi tecniche. Baldini è fatto così: o sente dentro il fuoco, oppure preferisce non bruciarsi. “Il mio calcio è questo – ha concluso – non mi piace fare le cose forzate.”
E così, il Pescara si ritrova senza guida, proprio nel momento in cui stava costruendo il futuro. I tifosi faticano a comprendere, ma conoscono l’uomo e sanno che dietro questa scelta c’è la solita, intransigente onestà. Baldini se ne va da vincente, ma anche da uomo che non tradisce sé stesso. Una rarità nel calcio moderno.