
Scontro in Casa Milan: Modric e Ibra gelano i tifosi - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Il Milan affronterà la pause per le nazionali con la testa un po’ più sgombra dopo la vittoria sul Lecce, ma a tenere banco ora è un confronto accesso tra Modric e Ibrahimovic.
Quando si parla di longevità calcistica, due nomi spiccano su tutti: Zlatan Ibrahimovic e Luka Modric. Entrambi hanno segnato in maniera indelebile il calcio europeo degli ultimi vent’anni, scrivendo pagine di storia con club e nazionali, e raccogliendo una quantità impressionante di trofei e riconoscimenti individuali. Ibrahimovic, classe 1981, ha calcato i campi di mezza Europa lasciando il segno ovunque: Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan, PSG, Manchester United e infine Los Angeles Galaxy prima del ritorno a Milano. Con oltre 570 gol in carriera tra club e nazionale, lo svedese ha incarnato un mix di talento tecnico e strapotere fisico difficilmente replicabile. Con la maglia del Milan ha trovato una seconda giovinezza, contribuendo alla rinascita del club fino al ritorno allo scudetto del 2022.
Modric, nato nel 1985, ha scritto la sua epopea al Real Madrid, dove ha vinto cinque Champions League, tre campionati spagnoli e una serie di altri trofei che lo hanno consacrato come uno dei centrocampisti più completi e raffinati di sempre. Pallone d’Oro nel 2018, ha guidato la Croazia fino alla storica finale Mondiale di Mosca contro la Francia. La sua carriera è stata costruita su visione di gioco, eleganza nei passaggi, intelligenza tattica e una resistenza fisica sorprendente, che gli ha permesso di arrivare vicino ai 40 anni ancora in grado di dettare i ritmi di una grande squadra. Entrambi, però, hanno scelto di chiudere il cerchio in rossonero, legando il proprio nome al Milan come ultima tappa di un viaggio straordinario.
Milan, l’impatto diverso di due fuoriclasse
Il ritorno di Ibrahimovic a gennaio 2020 è stato molto più di un acquisto. Lo svedese, dopo l’esperienza nella MLS, riportò al Milan quella mentalità vincente che sembrava persa. Il suo gol contro il Cagliari al debutto segnò simbolicamente l’inizio di una nuova era. In poco più di due anni, Zlatan ha trasformato un gruppo giovane e fragile, guidandolo fino alla conquista dello scudetto 2022. Non solo in campo, ma soprattutto fuori, la sua influenza è stata devastante: ha reso giocatori normali dei protagonisti e ha ridato orgoglio a una piazza intera. Modric, arrivato nell’estate 2025, si trova davanti a una sfida differente. Non deve ricostruire dalle macerie, ma inserirsi in una squadra già competitiva. All’esordio a Lecce, a quasi 40 anni, ha firmato un assist da fuoriclasse, confermando che la qualità resta intatta. Diverso l’impatto fisico rispetto a Ibrahimovic: lo svedese, con un corpo imponente, dosava le energie e colpiva nei momenti chiave; il croato, invece, continua a garantire corsa e ritmo, grazie a un lavoro meticoloso sulla preparazione atletica e a una struttura fisica più leggera.

Fuori dal campo, le attese sono simili. Modric non deve stravolgere lo spogliatoio come fece Zlatan, ma aggiungere esperienza, equilibrio e mentalità vincente in una fase in cui il Milan sogna di confermarsi tra le grandi d’Europa. Se lo svedese fu la scossa elettrica dopo il 5-0 di Bergamo, il croato è il tocco di classe per rendere più consapevole una squadra già competitiva. In due momenti diversi, con strumenti diversi, Ibrahimovic e Modric hanno deciso di lasciare il loro ultimo segno al Milan. E se i tifosi rossoneri oggi possono sognare in grande, lo devono anche alla capacità del club di attrarre, ancora una volta, leggende del calcio mondiale.