
Sentenza Allegri, è tutto da rifare: Tare bocciato - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Nonostante i dieci colpi messi a segno e gli oltre 400 milioni di euro mobilitati tra entrate e uscite, Tare è stato bocciato. Anzi…rimandato.
Il Milan quest’anno ha deciso di rilanciarsi e lo ha fatto con una scelta forte: riportare in panchina Massimiliano Allegri. Una mossa che ha riportato entusiasmo nell’ambiente rossonero, che sogna di tornare protagonista come nell’anno dell’ultimo scudetto targato Stefano Pioli. In estate, con il supporto del nuovo direttore sportivo Igli Tare, la società ha portato avanti un mercato intenso: dieci nuovi innesti e quasi il doppio delle cessioni, un turnover importante che ha permesso di riequilibrare anche i conti, in un bilancio che necessitava di liquidità. La squadra, sulla carta, appare più completa, con rinforzi di esperienza e giovani di prospettiva che possono offrire alternative valide in più ruoli.
La sostenibilità economica poi è stata garantita senza sacrificare del tutto l’ambizione, e questa è una notizia positiva. I primi risultati, però, sono stati altalenanti: una vittoria e una sconfitta nelle prime due giornate di campionato. Nulla di preoccupante, ma un segnale che il percorso sarà lungo e non privo di ostacoli. Ora la palla passa al campo e, soprattutto, a San Siro, dove dopo la sosta per le Nazionali ci sarà subito un banco di prova importante contro il Bologna. I tifosi si aspettano risposte concrete, e c’è già chi sostiene che il lavoro estivo poteva essere gestito meglio in alcune aree, con lacune che rischiano di pesare nel corso della stagione.
Tare in discussione, Passerini: “Mercato non perfetto”
A fare il punto è stato il giornalista Carlos Passerini, che ha analizzato il mercato rossonero sottolineando un concetto chiave: “Ora tocca a Max Allegri. Il mercato è finito e ora tocca al campo. Il Milan ha preso un campione in panchina. Il mercato non è stato perfetto, anche se, nelle condizioni della società, ha potenziato la squadra”. Un’osservazione che sposta il focus direttamente sull’allenatore, chiamato a dare un’identità a una rosa profonda ma con ancora qualche interrogativo. Secondo Passerini, la scelta di passare al 3-5-2 è la strada giusta: “Durante il mercato, Allegri è passato al 3-5-2 perché, secondo lui – e secondo me a ragione – il primo obiettivo deve essere quello di subire di meno considerando i difetti di questa squadra”.

Resta però la curiosità su come verrà gestito il reparto offensivo, con Leao, Pulisic, Nkunku e Gimenez pronti a comporre un tridente o a ruotare secondo le esigenze tattiche. Qui, come ribadisce Passerini, la vera responsabilità sarà assemblare bene le risorse a disposizione. E se da un lato la dirigenza si ritiene soddisfatta per aver inserito esperienza e qualità, dall’altro non mancano le ombre: “È vero che ci sono stati investimenti importanti, ma secondo me ci sono alcune cose che potevano essere sistemate meglio”. Insomma, il Milan è più forte rispetto a un anno fa, ma non perfetto. Toccherà a Allegri trasformare una squadra con grandi potenzialità in una macchina da scudetto.