L’esonero di Thiago Motta segna la fine di un esperimento che la Juventus aveva sposato con convinzione all’inizio della stagione, ma che si è rivelato un fallimento su più fronti.
L’idea era quella di voltare pagina dopo gli anni complessi post-Allegri, puntando su un allenatore giovane, con una visione di calcio moderna e una spiccata personalità. Ma la realtà si è dimostrata ben diversa. La Juventus non ha mai trovato un’identità precisa, è mancata nella costruzione del gioco, nell’intensità e, soprattutto, nei risultati. Le sonore sconfitte contro Atalanta e Fiorentina sono state il punto di non ritorno, e il confronto acceso tra Motta e i dirigenti bianconeri ha fatto emergere tutte le crepe di un rapporto logoro.
La classifica parla chiaro: obiettivo Champions League a rischio, spirito smarrito, spogliatoio freddo e confuso. La scelta di affidarsi a Igor Tudor per dare una scossa non è altro che la presa d’atto della dirigenza di un progetto tecnico fallito. Ma il problema non è solo in panchina. Anche il mercato estivo non ha portato l’apporto sperato: scelte discutibili, investimenti che non hanno reso, reparti sbilanciati. Ecco perché, se Motta paga con l’esonero, anche Cristiano Giuntoli dovrà fare i conti con un bilancio sportivo che, almeno finora, lascia l’amaro in bocca. Il responsabile dell’area tecnica, arrivato per rifondare e rilanciare, dovrà ora dimostrare che le sue scelte non sono state solo scommesse mancate. Intanto, Antonio Cassano ha commentato duramente l’intera gestione societaria.
Esonero Motta, Cassano al vetriolo: “Stile di me**a”
Antonio Cassano non le ha mai mandate a dire, e anche stavolta non ha fatto eccezione. L’ex fantasista barese, intervenuto a Viva el Futbol, ha commentato con il consueto stile diretto e senza filtri l’esonero di Thiago Motta da parte della Juventus, riservando parole durissime alla società bianconera. Lo sfogo è partito dal riconoscimento degli errori del tecnico, giudicato “improponibile” per una squadra di vertice, ma è poi rapidamente degenerato in un attacco frontale alla dirigenza. Nel mirino di Cassano è finito lo stesso Cristiano Giuntoli, reo di essersi smentito pubblicamente e di non aver protetto la sua stessa scelta tecnica: “Dopo Firenze ha detto ‘crediamo in Thiago’ e poi l’ha fatto fuori. Se ha deciso lui, si dovrebbe dimettere. Se non comanda lui, peggio ancora”.

Ma lo sfogo si è concentrato soprattutto sul concetto tanto sbandierato di “Stile Juve”, ridotto da Cassano in maniera brutale a “Stile di me…”. Perché secondo lui almeno – una volta erano bravi a coprire le cose, ora non c’è nessuno che rappresenta la Juve davvero. Una bordata che non ha risparmiato nemmeno i giocatori, ritenuti non all’altezza della maglia e privi di personalità. Cassano, nel suo stile colorito, ha smontato pezzo per pezzo quella che un tempo era considerata una delle società più solide del calcio europeo.
Thiago Motta, attacco pesantissimo: "Juve indegna" - Futsalnews24.com (screen Youtube)





