
"Tumore allo stomaco": la terribile rivelazione scuote il calcio italiano - Futsalnews24.com (Pixabay)
Ci sono sfide che non si disputano su un rettangolo verde o in una palestra. Non ci sono arbitri, regole o tifosi. Eppure, sono le più difficili da vincere.
Negli ultimi anni, il mondo dello sport ha dovuto fare i conti con una nemica spietata e silenziosa: la malattia. Il cancro, in particolare, ha strappato alla vita campioni amatissimi, lasciando un vuoto profondo non solo tra gli appassionati ma nell’intero immaginario collettivo. Il ricordo di Gianluca Vialli, scomparso nel gennaio 2023 dopo una lunga lotta contro un tumore al pancreas, è ancora vivissimo. Uomo carismatico, esempio di dignità e coraggio, Vialli ha affrontato la sua battaglia con discrezione, forza e uno spirito che ha commosso l’Italia intera. Come lui, anche Sinisa Mihajlovic, ex allenatore di Bologna e Milan, si è battuto fino all’ultimo contro una leucemia che non gli ha lasciato scampo, senza mai perdere la grinta che lo ha sempre contraddistinto.
Poi, anche Sven-Göran Eriksson, ex allenatore della Lazio, aveva confessato di essere malato, con parole che hanno scosso il mondo del calcio e che poi purtroppo hanno avuto l’esito da lui preannunciato: “Mi resta poco tempo, ma sono sereno”. Dietro le vittorie, i trofei e le telecamere, c’è una parte invisibile dello sport: quella delle fragilità, delle paure, delle battaglie vere. A volte però, queste battaglie per fortuna si vincono. E spesso, proprio la solidarietà tra compagni ed ex colleghi diventa decisiva per superare l’ostacolo più alto.
De Agostini commuove: “Con Vialli ci davamo forza a vicenda”
È stato Gigi De Agostini, ex calciatore di Udinese, Juventus e Inter, a rivelare in un’intervista a La Gazzetta dello Sport un capitolo drammatico e finora tenuto nascosto della sua vita. Non l’ho ancora detto pubblicamente a nessuno, ma è arrivato il momento. Cinque anni fa sono stato operato, tumore allo stomaco – ha raccontato grande coraggio sulle pagine rosa. La malattia, affrontata in silenzio e con l’appoggio dei suoi cari, è stata per l’ex difensore una sfida durissima, non minimamente paragonabile a quelle affrontate su un campo di calcio.

Al suo fianco in questo percorso c’era un amico speciale: Gianluca Vialli. Lo sapevano i miei familiari e un paio di ex colleghi, amici fraterni come Tricella e Vialli. Con Luca ne parlavo spesso, stavamo facendo le stesse cure, ci davamo forza a vicenda – ha ricordato De Agostini. Mi manca Luca, era una bellissima persona. Ora sto meglio, sono qui, ogni sei mesi faccio i controlli, ma sono vivo, ed è l’unica cosa che conta.